La lettera di Laila Di Naro ricorda Massimo Lazzaro. Report Sicilia, contattato da lei, pubblica il testo integrale in memoria di un uomo indimenticabile.

Report Sicilia nasce per “dare voce a chi non ha voce”. È il nostro impegno quotidiano, quello di raccontare storie che non devono essere dimenticate.

Oggi lo facciamo pubblicando integralmente una lettera scritta da Laila Di Naro, professoressa, giornalista, donna che ama la vita e che porta con sé radici agrigentine ma sarda di nascita.

Laila ci ha chiamati oggi, dopo averci fatto contattare da un amico comune, e noi siamo stati ben lieti di “ospitarla” con questa sua lettera dedicata a un nostro concittadino andato via troppo presto: Massimo Lazzaro, classe ’72, un uomo che non è passato inosservato nel suo “soggiorno” sulla terra.

Massimo era un vulcano di energia, carisma e passione. Un uomo capace di conquistare con un sorriso, di far sentire chiunque accolto e importante. Una vita intensa, fatta di viaggi, incontri, esperienze che lo hanno portato da Agrigento a Madrid, fino a Cuba, Brasile, India. Ovunque lasciava un segno indelebile.

Dietro al fascino c’era un cuore autentico, segnato da un amore immenso per la madre Emilia, da cui aveva ereditato dolcezza e generosità. Quando il dolore della perdita lo colpì, seppe trasformarlo in nuova bellezza, dando vita al B&B Il Tucano di Maddalusa: un luogo di accoglienza che ancora oggi racconta la sua visione di ospitalità e vita.

La malattia non spense il suo spirito. Anche nei momenti più bui, Massimo trovava la forza di sorridere e rassicurare chi gli stava accanto. La sua assenza ha lasciato un vuoto immenso, ma anche un’eredità di amore, luce e vitalità.

Di seguito pubblichiamo la lettera integrale di Laila Di Naro, che racconta meglio di ogni articolo chi fosse davvero Massimo:


La lettera di Laila Di Naro

Massimo, un vulcano di vita e di amore

Un sorriso capace di incantare, parole che lasciavano il segno, e un fascino disarmante che non passava inosservato. Così era Massimo Lazzaro, classe ’72. Le donne perdevano la testa per lui: non soltanto per l’aspetto attraente e lo sguardo magnetico, ma perché dietro quel volto c’era un cuore autentico, capace di rispetto, premura e attenzione. Era un uomo che sapeva farsi voler bene, da tutti.

Cresciuto, suo malgrado, in una famiglia legata da vincoli profondi, Massimo aveva un legame speciale con sua madre Emilia, donna luminosa, estrosa e bellissima. Da lei ereditò la dolcezza, la generosità e la capacità di donarsi agli altri. Fin da piccolo era un bambino sensibile e curioso, con due passioni che lo accompagnarono per tutta la vita: i motori e le donne, vissute entrambe con entusiasmo e rispetto.

Dopo il diploma, incerto sul futuro, partì con il padre Giuseppe in Spagna per imparare il mestiere di commerciante. Restò qualche anno, senza trovare davvero la sua dimensione, ma la sua forza era sapersi reinventare ogni volta. Tornò in Sicilia, poi riprese a viaggiare, fino a stabilirsi a Madrid.

Nella capitale spagnola Massimo si trasformò. Si dedicò all’organizzazione di eventi, alla ristorazione, e in poco tempo conquistò tutti. Le donne si innamoravano di lui, gli amici lo seguivano, gli ambienti più vivaci della città lo accolsero a braccia aperte. Massimo aveva il dono del carisma: la capacità di trascinare, di infondere energia, di trasformare ogni situazione in un’occasione di gioia. Amava viaggiare, esplorare culture diverse, allargare i confini dell’anima. Cuba, Brasile, India, Spagna, Italia: ovunque arrivasse lasciava un ricordo indelebile.

Ma nonostante i suoi giri nel mondo, il cuore lo riportava sempre in Sicilia. Tornava per la madre Emilia, “l’unica donna che abbia mai amato”, come scriveva. E quando la vita diventava faticosa, trovava conforto soprattutto negli amici fraterni e anche in tanti altri, che lo amavano quasi come un fratello. Era impossibile non voler bene a Massimo: aveva la forza di un leader, il calore di un compagno, la leggerezza di chi sa ridere anche nei momenti più duri.

A San Leone portò la sua esperienza nei locali, e ogni progetto diventava un successo. Ovunque portava innovazione, fantasia, vitalità. Tutti lo seguivano perché era un trascinatore, capace di accendere le serate e gli animi. Certo, era cocciuto: quando si fissava su un’idea, nessuno riusciva a smuoverlo. Ma anche quella sua ostinazione era parte del suo fascino: lo rendeva autentico, vero, irripetibile.

La perdita della sua adorata madre fu per lui un dolore lacerante. Ma anche da quella ferita seppe creare qualcosa di grande: trasformò la villa di Maddalusa in un B&B Il TUCANO che divenne un luogo di incanto. Una casa dell’ospitalità, dell’accoglienza, dove ogni ospite si sentiva privilegiato. Non un commento negativo, solo apprezzamenti. Perché Massimo aveva il dono raro di far sentire tutti a proprio agio.

Affrontò momenti difficili, ma non smise mai di correre, di lottare, di sorridere. Poi il male arrivò. “Questo non riesco a superarlo, mi sta annientando”, scrisse in uno degli ultimi messaggi inviati agli amici più cari. Parole che trafiggono, che fanno capire quanto fosse lucido, consapevole, intelligente. Eppure, anche in quel dolore, trovava la forza di rassicurare gli altri. Continuava a sorridere, a incoraggiare, a trasmettere speranza.

Massimo se n’è andato lasciando dietro di sé un vuoto immenso, una nostalgia che brucia. È stato pianto dagli amici, celebrato sui social, ricordato da chiunque abbia incrociato la sua strada. Perché Massimo era così: magnetico, autentico, generoso, indimenticabile. Un vulcano di vitalità e di allegria.

E ancora oggi, da lassù, continua a fare quello che faceva in vita: unire gli amici, avvicinare chi era lontano, guidare con il suo carisma. Ci lascia dolore, ma anche un’eredità di amore e di luce. E lui, che non sopportava la tristezza, ci avrebbe chiesto un brindisi, una risata, un sorriso.

E allora pensiamolo così: come l’uomo che faceva innamorare le donne, che conquistava gli amici con un abbraccio, che trasformava ogni istante in festa.

Ciao Massimo, vola alto. Continua a illuminare il cielo con la tua luce inconfondibile.

Laila Di Naro


Nota della redazione

Ringraziamo di cuore Laila Di Naro per aver scelto Report Sicilia per condividere questo ricordo. Fedeli al nostro impegno di “dare voce a chi non ha voce”, siamo onorati di aver ospitato questa lettera dedicata a Massimo Lazzaro, un nostro concittadino che ha lasciato un segno indelebile nella vita di chiunque lo abbia conosciuto.