Questa è la piccola storia di una delle innumerevoli rotture lungo le condotte idriche della provincia di Agrigento. Una piccola storia, da un piccolo paese, Porto Empedocle dove la Regione ha piazzato un nuovo dissalatore da 26 milioni di euro, che funziona a intermittenza, fa scappare le tartarughe (!) e rompe le scatole ai residenti della zona in cui sorge, perchè fa troppo rumore di notte. In questo piccolo paese le rotture delle condotte idriche sono all’ordine del giorno, ma ce n’è una, in via Crispi, che si ripete quasi come natale il 25 dicembre. E’ la rottura che si verifica tra il marciapiede e la strada a ridosso di un barbiere, del mitico bar Lido e dalla quale appena viene erogata l’acqua, viene a crearsi un fiume. Negli ultimi due anni gli operai dell’Aica o chi per loro hanno effettuato almeno tre riparazioni anche abbastanza invasive, con risultati pessimi. Lavori che evidentemente non sono stati eseguiti a regola d’arte, sostituendo le parti di tubatura ammalorate. Uno scandalo, quasi una presa per i fondelli, dato che lo “squarcio” si crea sempre nello stesso punto.

C’è chi rimpiange la gestione Girgenti Acque/Campione

Una vergogna, come tante altre ne avvengono non solo a Porto Empedocle, dove le perdite si verificano su tutto il territorio comunale. Nel frattempo c’è chi anche nella cittadina marinara rimpiange addirittura la già criticatissima gestione di Girgenti Acque/Campione quando, almeno le riparazioni venivano eseguite velocemente e decorosamente. L’acqua c’è, chi dice che manca mente sapendo di mentire, andando a giustificare la costruzione di un dissalatore buono solo per la campagna elettorale di qualche esponente politico, ma non per risolvere il problema principale: la dispersione. Se Porto Empedocle avesse una rete idrica moderna, acqua non se ne perderebbe, garantendo alla popolazione turni di erogazione almeno decenti. Ma rifare la rete idrica non è fattibile in tre mesi, com’è stato fatto per il dissalatore tra la centrale Enel e la Capitaneria. Resta il fiume in via Crispi che tornerà a scorrere al prossimo turno di erogazione idrica, resta la vergogna di una città, Porto Empedocle, continuamente usata e gettata come la “carta sporca” di Pino Daniele. 

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