Il Comune di Porto Empedocle ha “ordinato” ad Aica di riparare le strade cittadine, falcidiate da rotture e altre emergenze. Gli ha dato sette giorni di tempo, dallo scorso 27 agosto, altrimenti procederà in danno dell’azienda che gestisce il servizio idrico. Nell’ordinanza emessa appunto lo scorso 27 agosto, il sindaco Calogero Martello ha snocciolato uno stato dell’arte che lascia veramente sgomenti. Un Comune costretto a chiedere conto e ragione a un consorzio tenuto in piedi da altri sindaci di altri comuni della stessa provincia per fare riparare le strade è veramente una situazione “lunare”, ma questo è. Il Comune non ha le risorse a momenti per pagare gli stipendi ai propri dipendenti e per riparare qualche buca o rifare ex novo intere strade servirebbero fondi che al momento non possiede. Quindi? Chi aggiusta? Aica che, a sua volta, dal punto di vista finanziario sta attraversando le ben note traversie. In tutto questo scaricabarile restano le strade impraticabili, in primis la via Empedocle, devastata dalla posa del lungo tubo necessario a portare l’acqua dal nuovo dissalatore vicino la centrale Enel alla rete idrica generale. Un intervento assai invasivo, dal quale si attendeva un intervento altrettanto rapido e deciso per la riparazione della strada. In questo caso la faccenda è probabilmente più complessa perchè di mezzo c’è anche la Regione, ma la strada nel frattempo rimane pericolosa.

Il sindaco Martello senza giri di parole …

Durissime le parole del sindaco Martello nell’ordinanza: “Si verificano quotidianamente segnalazioni da parte dei cittadini che lamentano il perdurare di una serie di inefficienze che portano nocumento alla pubblica incolumità. In particolare allo stato gli ordinari interventi dovuti per compito istituzionale non vengono più svolti e ove eseguiti con notevole ritardo, tale da creare anche pregiudizio igienico sanitario. Inoltre le predite della rete idrica, copiose e diffuse su tutta la rete viaria hanno creato una serie di cedimenti e sprofondamenti del corpo stradale con rischio per la sicurezza della circolazione esponendo l’amministrazione a richieste risarcitorie per insidia stradale. Il quadro che emerge dall’analisi denota una cronica incapacità di intervento, con un sovraccarico per il personale della reperibilità che spesso non è nelle condizioni di intervenire in quanto sprovvisti della necessaria competenza. A tutto questo si aggiunge che la cittadinanza oltre ai disagi della crisi idrica, deve sopportare la totale assenza di Aica negli interventi urgenti e negli interventi di manutenzione, pur continuando ad esigere il pagamento delle bollette. A parere dello scrivente appare indispensabile e urgente che l’Amministrazione Comunale svolga un’azione forte nei confronti dell’Aica e nel frattempo provvedere a munire gli uffici degli strumenti necessari per preservare la pubblica e privata incolumità e di limitare il verificarsi di situazioni di potenziali rischi igienico – sanitario”. Non resta che attendere la risposta di Aica a questa ordinanza. 

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