Ed anche settembre è iniziato. La telenovela dei nuovi bagni pubblici di Piazzale Rosselli sembrava avvicinarsi alla fine all’inizio dello scorso mese, ma non senza un retroscena degno di nota. Prima di procedere all’allaccio elettrico necessario per rendere operativi i servizi igienici, il Comune ha dovuto chiudere un capitolo economico “salato”: un debito pregresso con Enel di circa 650 mila euro, relativo alle forniture per la pubblica illuminazione e i semafori cittadini. La Determina Dirigenziale n. 2353 del 5 agosto 2025 Determina+Dirigenziale+2025-2353 racconta i passaggi ufficiali: il Parco Archeologico aveva richiesto un nuovo allaccio per i bagni, ma all’interno dell’edificio interessato era collocato il contatore della pubblica illuminazione di Piazzale Rosselli. Per procedere, è stato necessario non solo spostare il contatore all’esterno (costo dell’operazione: 299,61 euro), ma soprattutto saldare l’ingente debito accumulato, impegno già formalizzato con un precedente atto comunale ad aprile 2025.
Passato anche Ferragosto si guarda al Natale


Ora, con il contatore trasferito e la fornitura elettrica in via di attivazione, si parlava di una prossima apertura dei bagni. Prossima, ma non è stato detto quanto prossima, visto che dopo Ferragosto si rischia di vedere passare altre feste comandate. Una barzelletta che non fa ridere, in una città capitale italiana della cultura dove l’amministrazione comunale è incapace – per vari motivi – di aprire un gabinetto pubblico. Il tutto con parecchie perplessità su come si procederà all’affidamento della gestione dei servizi. Che si tratti di un’altra assegnazione “diretta” senza gara? Piazzale Rosselli potrebbe finalmente avere bagni funzionanti, dopo anni di degrado e promesse a vuoto, ma ancora niente. Ma il costo di questa attivazione, almeno in parte, lo hanno già pagato i cittadini: prima con il buio di strade e semafori in difficoltà, ora con il saldo di un maxi-debito accumulato nel tempo. Mesi e mesi volati via per ristrutturare un magazzino e renderlo servizio igienico, senza che tutto ciò sia avvenuto. Milioni e milioni gettati in iniziative che nulla stanno lasciando in eredità alla città del futuro, dove anche opere pubbliche di bassissimo impatto culturale, ma assai utile per la vita quotidiana non si è stati in grado di realizzare in tempi rapidi. Peccato.

