Navarra: “Così non si può andare avanti”. Capece: “Le carceri sono in mano ai delinquenti, serve tolleranza zero”

Permane altissima la tensione all’interno della Casa Circondariale di Agrigento, dopo le gravi aggressioni subite da tre agenti della Polizia Penitenziaria in pochi giorni e in momenti diversi. A colpire sarebbero stati due detenuti di origine messinese.

Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) è intervenuto con una dura presa di posizione.

“Tre poliziotti aggrediti in pochi giorni sono episodi gravi ed inaccettabili”, denuncia Calogero Navarra, segretario regionale per la Sicilia del SAPPE. “Così non si può andare più avanti. Questi eventi, purtroppo non isolati, dimostrano ancora una volta la situazione di forte criticità che si vive quotidianamente negli istituti penitenziari. Le ripercussioni sul lavoro e sulla sicurezza del personale sono enormi: uomini e donne costretti a fronteggiare continue emergenze con organici insufficienti e risorse limitate”.

Navarra ha espresso piena solidarietà ai colleghi feriti, augurando loro una pronta guarigione, e ha richiamato con forza l’attenzione delle autorità competenti: “Servono provvedimenti immediati per garantire condizioni di lavoro più sicure e dignitose a tutti gli operatori della Polizia Penitenziaria”.

Capece: “Lo Stato non può restare a guardare”

Solidarietà e allo stesso tempo forte denuncia arrivano anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE:
“Questo è lo scenario quotidiano in cui opera il Corpo di Polizia Penitenziaria. Così non si può andare avanti: è uno stillicidio continuo. Le carceri sono in mano ai delinquenti e lo Stato non può tollerare questa diffusa impunità. Servono provvedimenti urgenti ed efficaci”.

Capece ha rinnovato l’appello ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria, siciliani e nazionali, per un incontro urgente:
“Bisogna ristabilire ordine e sicurezza, attuando tolleranza zero contro quei detenuti violenti che pensano di poter continuare a delinquere anche dietro le sbarre. Al tempo stesso – ha aggiunto – è necessario programmare riforme strutturali non più rinviabili: l’espulsione dei detenuti stranieri, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, la possibilità che i tossicodipendenti scontino la pena in comunità e, soprattutto, il potenziamento degli organici del Corpo di Polizia Penitenziaria, considerando i numerosi pensionamenti annunciati nei prossimi mesi”.

Il leader nazionale del SAPPE ha concluso chiedendo strumenti adeguati di tutela e difesa per gli agenti: “Servono nuove garanzie funzionali e strumenti come bodycam e taser per difendersi dai detenuti violenti, insieme a un adeguato supporto legale. Non possiamo più aspettare”.

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