AGRIGENTO – La Consulta di AICA, presieduta da Alvise Gangarossa, ha inviato una nuova lettera al Presidente dell’Assemblea dei Soci Salvatore Di Bennardo, al Consiglio di Amministrazione e al Direttore Generale dell’azienda, reiterando la richiesta di un incontro già avanzata il 10 agosto scorso. La missiva è stata indirizzata anche al Prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, e al Presidente di ATI, Giovanni Cirillo

RICHIESTA INCONTRO CONSULTA 7-9…

La Consulta sottolinea che il confronto tra gli organi statutari non può dipendere da simpatie o antipatie personali, ma rappresenta un dovere sancito dallo statuto. “Aspettiamo un celere riscontro – scrive Gangarossa – perché solo il dialogo trasparente può portare a soluzioni concrete”.

I nodi irrisolti

Nella lettera vengono richiamate alcune criticità che pesano sulla gestione di AICA:

  • la mancata pubblicazione del bilancio consuntivo 2024 e dei bilanci previsionali;

  • l’assenza di un piano di risanamento aziendale, che dovrebbe essere redatto da CdA, Direttore Generale e Collegio dei Revisori in base agli indirizzi dell’Assemblea dei Soci;

  • le sanzioni ARERA da 2,7 milioni di euro per il mancato raggiungimento degli obiettivi di qualità nel biennio 2022/2023;

  • il richiamo della Corte dei Conti ad ATI per non aver inviato la documentazione necessaria alla definizione della tariffa, con il rischio che ARERA abbassi il moltiplicatore tariffario (“TETA”) a 0,9, con conseguenze disastrose per le casse dell’azienda.

Rapporti irrisolti e trasparenza mancata

La Consulta richiama inoltre le questioni strutturali mai risolte: i rapporti con Siciliacque, la cessione delle reti e delle utenze degli ex gestori Voltano e Tre Sorgenti, il nodo dei comuni salvaguardati (Palma di Montechiaro, Camastra e altri), e le verifiche mai completate sulle fonti idriche comunali.

“Serve un programma infrastrutturale serio e prioritario – si legge – libero dagli appetiti della peggiore politica che ancora governa i vertici delle istituzioni”.

Due urgenze

Gangarossa pone infine l’accento su due urgenze storiche:

  1. un piano di riorganizzazione aziendale che valorizzi le competenze interne e premi il merito;

  2. la risoluzione dei problemi del software gestionale, che avrebbe compromesso la fatturazione e l’erogazione del bonus idrico, penalizzando migliaia di utenti.

L’appello

Concludendo, la Consulta rinnova la richiesta di incontro con i vertici di AICA, ribadendo la disponibilità a contribuire alla risoluzione delle criticità aziendali e alla gestione del Servizio Idrico Integrato.

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