AGRIGENTO – Continuano a destare forti perplessità i lavori per il nuovo distributore di carburante in costruzione a Cannatello, lungo la strada che collega Villaggio Mosè a San Leone. Le immagini scattate sul cantiere mostrano con evidenza come la pensilina di copertura dell’impianto arrivi a ridosso della sede stradale, suscitando dubbi sul rispetto delle distanze di sicurezza previste dalla normativa vigente.
Già alcune settimane fa Report Sicilia aveva sollevato interrogativi sul progetto (leggi qui), ma oggi le prove fotografiche dimostrano in maniera inequivocabile che la struttura rappresenta un potenziale pericolo per la viabilità e la sicurezza pubblica.
Le norme nazionali e ministeriali
La questione non è di dettaglio. La circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 8599 dell’11 gennaio 1960 stabilisce chiaramente le distanze minime di sicurezza da rispettare per gli impianti di distribuzione carburanti in relazione alle strade pubbliche.
A queste disposizioni si aggiunge il D.P.R. 340/2003 (art. 13.2, Allegato A), che prevede una distanza minima inderogabile di 15 metri tra impianti e sede stradale per prevenire incendi, esplosioni e garantire l’incolumità dei cittadini.
Pensilina = nuova costruzione
Un aspetto fondamentale è la qualificazione giuridica della pensilina. Secondo la giurisprudenza amministrativa (Consiglio di Stato, 2013), quando una pensilina assume dimensioni consistenti, con superfici rilevanti e ingombri notevoli, non può essere considerata una semplice pertinenza. Deve essere trattata come una nuova costruzione, e quindi soggetta al rispetto delle distanze urbanistiche come qualsiasi edificio.
Altre regole tecniche
Le linee guida tecniche in materia di sicurezza degli impianti fissano ulteriori limiti:
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5 metri dai fabbricati
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10 metri dalle abitazioni civili o dai depositi di materiali infiammabili
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15 metri da linee ferroviarie o tranviarie
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6 metri verticali dalle linee elettriche
Si tratta di distanze stabilite non per formalità burocratiche, ma per garantire la sicurezza operativa e antincendio degli impianti.
Esempi da altre regioni e casi concreti
In Campania, il Regolamento Regionale n. 1/2012 (art. 11) stabilisce che i sostegni della pensilina debbano trovarsi ad almeno 5 metri dal ciglio stradale e che l’aggetto della pensilina non possa mai superare il limite interno di eventuali spartitraffico.
Un precedente chiarimento del Comando dei Vigili del Fuoco (21 ottobre 1997) stabilì che una tettoia associata a un bar, situata a soli 4,70 metri da una colonnina erogatrice, era troppo vicina. Fu richiesto un minimo di 9 metri tra tettoia e colonnina per evitare rischi di incendio.
Il caso di Cannatello
Alla luce di queste normative e precedenti, ciò che sta accadendo a Cannatello è chiaro: la pensilina del nuovo impianto arriva praticamente a filo con la sede stradale, in contrasto con ogni distanza di sicurezza prevista.
La domanda sorge spontanea: il Comune di Agrigento ha verificato attentamente la conformità del progetto prima di rilasciare le autorizzazioni? O si è chiuso un occhio davanti a prescrizioni inderogabili, esponendo i cittadini a un rischio concreto?
Una questione di sicurezza pubblica
Le distanze non sono cavilli burocratici: servono a proteggere la comunità da incidenti, incendi, esplosioni. La vicenda di Cannatello rischia di trasformarsi nell’ennesimo caso in cui a prevalere non è l’interesse pubblico ma la fretta di portare avanti lavori senza controlli rigorosi.
È necessario che il Comune di Agrigento e gli enti competenti rendano pubblica la documentazione tecnica del progetto e chiariscano se siano state rispettate le norme nazionali ed europee sulla sicurezza degli impianti di distribuzione carburanti.
La trasparenza è l’unico modo per restituire fiducia ai cittadini e garantire che non si stia costruendo un impianto pericoloso a ridosso di una strada trafficata.
Distributore in costruzione a Cannatello: il Comune rispetta davvero tutte le norme?






