AGRIGENTO – Un documento interno del Corpo di Polizia Locale di Agrigento, datato 9 settembre 2025, solleva una serie di interrogativi sulla gestione del personale e sulle indennità percepite dagli agenti e dagli ispettori impegnati in servizi particolari.
L’ordine di servizio, firmato dal dirigente comandante dott. Vincenzo Lattuca e dal sostituto del responsabile dell’ufficio servizi isp. c. Ricottone Calogero, assegna infatti unità operative non solo ai compiti ordinari di viabilità e controllo, ma anche ad attività come:
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staff e segreteria particolare del sindaco,
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presidio al Palazzo dei Filippini (sede istituzionale del Comune),
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aliquota di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica.
Le domande aperte
Il documento apre scenari delicati su tre fronti:
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Indennità di servizio esterno e pubblica sicurezza
Gli agenti destinati al presidio del Palazzo dei Filippini, pur svolgendo mansioni di vigilanza fissa e non propriamente esterna, percepiscono ugualmente l’indennità di servizio esterno e quella di pubblica sicurezza? Se così fosse, si tratterebbe di un’anomalia da chiarire, visto che tali compensi spettano normalmente per attività sul territorio e non per servizi interni alle sedi istituzionali. -
Unità assegnate allo staff del sindaco
I dipendenti di Polizia Locale destinati alla segreteria particolare del sindaco beneficiano anch’essi delle indennità aggiuntive? È legittimo che personale con qualifiche operative venga dirottato a mansioni di staff politico-amministrativo, sottraendolo al servizio attivo in una città che soffre una cronica carenza di organico? -
Aliquota presso la Procura della Repubblica
Da anni un gruppo di operatori della Polizia Locale di Agrigento presta servizio presso la Procura della Repubblica. Tuttavia, a differenza di quanto già fatto in altri Comuni italiani, non sono mai stati formalmente reintegrati nell’organico ordinario del Corpo, nonostante l’evidente necessità di personale sulle strade e nei quartieri. Perché questa situazione perdura? Chi ha interesse a mantenerla?
Un corpo in difficoltà
La Polizia Locale di Agrigento conta su un numero ridotto di agenti rispetto alle reali esigenze del territorio, eppure continua a disperdere risorse preziose in incarichi che potrebbero essere affidati ad altre figure amministrative o riorganizzati in modo più razionale.
Il rischio è duplice: da un lato, un uso discutibile delle indennità e delle risorse economiche; dall’altro, la sottrazione di uomini e mezzi alle attività di controllo della città, in un momento in cui i cittadini denunciano problemi di sicurezza, degrado e mancanza di presidio del territorio.
La richiesta di trasparenza
Alla luce di queste criticità, appare necessario che l’amministrazione comunale e il comando della Polizia Locale facciano piena chiarezza:
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Quali indennità vengono corrisposte al personale in servizio presso il Palazzo dei Filippini e allo staff del sindaco?
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Perché gli operatori assegnati alla Procura non sono ancora rientrati in organico?
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Quali misure si intendono adottare per rafforzare la presenza della Polizia Locale sul territorio, invece di mantenerla in ruoli marginali o impropri?
Domande legittime, che attendono risposte in una città che da nove mesi è Capitale Italiana della Cultura 2025 ma continua a fare i conti con carenze strutturali, inefficienze e scelte amministrative poco chiare.

