Fonte immagine: pagina Facebook Morti di Lavoro

Un grave incidente sul lavoro si è verificato a Riposto, nel Catanese.
Salvatore Sorbello, cinquantatreenne operaio che stava eseguendo dei lavori per una ditta che si occupa dell’ampliamento di capannoni per i serramenti in edilizia, è morto dopo essere precipitato da un’impalcatura.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Riposto, gli uomini del Nucleo Ispettorato del Lavoro e quelli dello SPRESAL.
La Procura della Repubblica di Catania è stata già informata dei fatti e sta conducendo le indagini per fare chiarezza su quanto accaduto.
I rilievi sono già stati conclusi da parte della stessa Procura.

LE REAZIONI DEI SINDACATI 

Il segretario generale della CGIL di Catania, Carmelo De Caudo, ha commentato il tragico accaduto.
“Oggi piangiamo la morte di Salvatore Sorbello, un lavoratore metalmeccanico di cinquantatré anni originario di Santa Venerina – ha detto l’esponente sindacale –  che ha perso la vita a Riposto mentre operava sul tetto di un capannone: ancora una volta siamo costretti a denunciare una tragedia che non può essere considerata una fatalità”.
“Le morti sul lavoro non sono il prezzo inevitabile dello sviluppoha osservato – ma il segno di un sistema che non investe abbastanza in sicurezza, formazione e controlli: la provincia di Catania continua a registrare numeri intollerabili di incidenti gravi e mortali”.
“Dietro ogni statistica ci sono una famiglia spezzata, una comunità ferita, un vuoto che non si colmerà mai – ha  proseguito – e noi non  possiamo permettere al lavoro, che dovrebbe dare dignità e futuro, di diventare invece causa di lutto: chiediamo alle istituzioni, agli enti di vigilanza e alle imprese un cambio di passo deciso, ovvero più ispettori, più prevenzione, più responsabilità”.
“Servono investimenti veri nella cultura della sicurezza” ha chiesto il segretario, rivolgendo alla famiglia di Salvatore Sorbello la vicinanza e l’abbraccio della CGIL di Catania. 

Duro anche il commento del segretario dell’UGL di Catania, Giovanni Musumeci.
“Continua dolorosa la scia di sangue sul posto di lavoro – ha sottolineato – con l’ennesima pagina di un libro horror che sembra non finire mai: l’ultimo dramma a Riposto, oggi piangiamo un uomo precipitato da un’impalcatura”.
“È una perdita terribile – ha aggiunto – e noi dell’UGL siamo vicini alla famiglia del lavoratore deceduto durante il servizio”.
“I numeri di chi perde la vita lavorando sono in aumento – ha osservato –  in Sicilia come in tutta Italia: nello stesso giorno, anche Torino e Monza piangono due lavoratori, una strage che può e deve essere fermata, attraverso investimenti in azioni concrete per una vera cultura della formazione e della sicurezza”.
“La battaglia dell’UGL è per la dignità e la sicurezza del lavoro – ha concluso –  e non faremo mancare la voce forte affinché la tematica diventi priorità dell’agenda politica”.

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