Nobile: “Non siamo stati con le mani in mano, chi non paga ne subirà le conseguenze”
L’emergenza AICA resta al centro della cronaca agrigentina. Dopo l’ultimatum di 48 ore lanciato ai Comuni morosi, la presidente Danila Nobile ha chiarito a Report Sicilia che l’azienda non è rimasta “con le mani in mano”. https://reportsicilia.it/aica-al-tracollo-la-presidente-nobile-fa-sul-serio-pagate-entro-48-ore-o-saremo-costretti-ad-agire-di-conseguenza-tutti-i-debiti-dei-comuni-soci/
In questi giorni è stata infatti sbloccata la questione dei fondi trattenuti da Siciliacque, che aveva aggravato la già critica situazione di cassa dell’azienda. Contestualmente, si è ritenuto concedere un nuovo termine perentorio: i Comuni soci hanno tempo fino al 15 settembre per regolarizzare i pagamenti o presentare un piano concreto di rientro.
“Abbiamo dato qualche giorno in più – ha spiegato Nobile – ma non si tratta di un rinvio a tempo indeterminato. Dal 15 scatteranno tutte le procedure necessarie per il recupero del credito. Non è più tollerabile che i debiti dei Comuni mettano a rischio stipendi, servizi e il diritto all’acqua dei cittadini.”
Le misure annunciate
Alla scadenza dell’ultimatum, AICA è pronta ad attivare una serie di azioni:
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pignoramenti presso gli enti inadempienti;
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riduzioni nell’erogazione idrica fino al minimo vitale;
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segnalazioni alla Corte dei Conti;
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richiesta di commissariamento ad acta per i Comuni che continuassero a non pagare.
I Comuni morosi sotto la lente
Il debito complessivo dei soci ammonta a circa 15,7 milioni di euro al 30 giugno 2025. Tra i più esposti:
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Palma di Montechiaro: ~ 2,1 milioni
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Canicattì: ~ 1,7 milioni
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Licata: ~ 1,7 milioni
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Agrigento: ~ 1,3 milioni
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Voltano S.p.A.: ~ 2,1 milioni
Una prova di forza
La mossa di Nobile rappresenta un banco di prova decisivo: se i Comuni non risponderanno entro il 15 settembre, AICA sarà obbligata a passare dalle parole ai fatti, con un inevitabile impatto politico e sociale.
Il rischio, altrimenti, è duplice: da un lato l’azienda idrica al collasso, dall’altro cittadini e lavoratori che pagheranno il prezzo delle inadempienze comunali.

