Tra le innumerevoli testimonianze di enciclopedica incapacità e distrazione amministrativa in scena da anni ad Agrigento spicca ai primi posti di una deprecabile classifica lo scempio dell’attenzione verso i disabili in piazza Vittorio Emanuele. Non una piazza dell’estrema periferia della città capitale italiana della cultura, dove tra l’altro anche lì sarebbe normale offrire servizi essenziali, ma l'”agorà” nella quale svetta nientemeno che il palazzo della Prefettura e della Provincia di Agrigento, a due passi 2 dalla caserma del comando provinciale dell’Arma dei carabinieri e della Questura. Tutti passano da qui, tutti vedono, tutti si girano dall’altra parte e se ne strafregano di sistemare una volta e per sempre lo stallo di sosta per i mezzi di trasporto in uso ai diversamente abili. La pavimentazione realizzata a suo tempo con sampietrini è da anni devastata proprio nello spazio destinato a coloro i quali dovrebbero accedervi facilmente, comodamente e con le dovute attenzioni. Il Comune che tanto si è riempito la bocca nell’avere trionfalmente dedicato a un giovane disabile, assessore comunale per pochi mesi, il parcheggio pluripiano di via Empedocle-Nenni, in questi quasi cinque anni di incarico non ha saputo sistemare questi pochi metri quadrati di asfalto, per una fascia sociale particolarmente sensibile.

Tutti vedono, nessuno interviene

Lo stesso ex assessore si sarebbe incazzato molto – o magari si sarebbe anche dimesso – nel vedere come la giunta in cui era stato inserito era totalmente ignava, rispetto a un disservizio così enorme “regalato” ai meno fortunati. Roba da rimanere senza parole poi, il constare come anche altre alte istituzioni, addirittura dello Stato, da quando sono ad Agrigento non siano state capaci di sistemare questa “piccola cosa”. Il prefetto passa da qui ogni santo giorno, il questore idem, i carabinieri pure, il presidente della provincia, il capo del genio civile, tutto il “cucuzzaro” vede questa vergogna è – ad oggi – nulla ha fatto e fa. Basterebbe pochissimo a sistemare questi pochi metri di spazio pubblico. Se si fosse trattato di organizzare qualche evento “culturale” farlocco in questo angolo di città, i tempi sarebbero stati velocissimi, qua si tratta di cose serie, dove di “farlocco” c’è zero. Il senso civico di una città non si eleva intitolando parcheggi ai disabili ed ex assessori, ma lo si eleva fornendo agli stessi diversamente abili servizi efficienti o quantomeno normali. Ma, in una città dove non esiste un gabinetto pubblico aperto e fruibile, figurarsi se si avesse rispetto per i disabili, perfino ai piedi del palazzo della Prefettura.  

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