Fino a pochi minuti fa, dopo la devastante bozza di relazione da parte della Corte dei Conti sulla gestione di Agrigento Capitale della Cultura 2025, si registrava l’assordante silenzio dell’intero consiglio comunale, ma soprattutto di colui il quale dovrebbe esserne il portabandiera, essendo stato il candidato sindaco sconfitto alle ultime elezioni, quindi “nominato” capo dell’opposizione appunto: Calogero Firetto. Pronto a stigmatizzare sui social e stampa la “distrazione” del sindaco e del comune a seguito della morte del professor Ernesto De Miro, pronto a rivolgere spesso critiche anche argomentate al sindaco Franco Miccichè – che fu suo assessore nell’ultima sua sindacatura – sulla clamorosa bocciatura e sui sospetti di pessima gestione dell’anno da Capitale della Cultura, da parte della Corte dei conti nei confronti dell’amministrazione in carica nessuna parola.

Novità in pentola nella geopolitica in aula Sollano …

Nemmeno due righe sul proprio profilo facebook, come se l’argomento non meritasse la sua attenzione. Strano, molto strano, tenuto conto della consueta loquacità dell’ex sindaco agrigentino (ed eempedoclino) su tematiche di ampio respiro. Sorprende questo stop comunicativo, in concomitanza con l’esplosione di questo ennesimo bubbone sulla testa dell’amministrazione comunale. Sul silenzio del consiglio comunale si poteva stendere un velo pietoso, fino al tardo pomeriggio, non sapendo prendere posizione su una figura barbina che è dell’intera città, politica in primo luogo. Uno scatto di dignità, prendendo le distanze dalla pessima gestione di una occasione storica che non capiterà mai più. Poi, all’improvviso, lo scatto sul finale: lo hanno avuto i consiglieri Alessia Bongiovì Valentina Cirino, Pietro Vitellaro, Roberta Zicari. La loro nota è sviscerata in un precedente articolo su Report Sicilia. Da questa nota emergono alcune “chicche” di geopolitica agrigentina, davvero appetitose. Manca per esempio tra i firmatari l'”autografo” del consigliere di opposizione Pasquale Spataro, sempre in prima linea nello stigmatizzare le “pecche” della Giunta Miccichè. Che sia l’antipasto di un avvicinamento a qualche anima del centrodestra? Vedremo, ricordando come Spataro faccia parte della Dc. A dare il proprio contributo pubblico all’opposizione del “carrozzone” è anche il consigliere Vitellaro, passato negli anni dall’area Di Mauro alla Lega. Resta il silenzio del principale potenziale oppositore, Firetto, magari pronto a dire la sua già nelle prossime ore, a mente fredda. Auspicare anche da frange della maggioranza un rigurgito di dignità politica appare assai improbabile. 

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