SANTO STEFANO QUISQUINA – Martedì 16 settembre, presso l’Eremo di Santa Rosalia, istituzioni, autorità civili e militari e comunità locali si sono ritrovate per rendere omaggio alla “Santuzza”, con una solenne concelebrazione eucaristica interforze.
La cerimonia è stata presieduta dal Cappellano Militare dell’Arma dei Carabinieri, Don Salvatore Falzone, e dall’Arciprete di Santo Stefano Quisquina, Don Giuseppe Alotto.
Autorità presenti
L’evento, promosso dalla Pro Loco di Santo Stefano Quisquina in collaborazione con la Sottosezione locale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, ha visto la partecipazione di numerose autorità provinciali:
-
il Sindaco Francesco Cacciatore,
-
il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Nicola De Tullio,
-
il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Colonnello Gabriele Baron,
-
il Commissario Beatrice Pennisi della Questura di Agrigento,
-
il Comandante della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, Capitano di Fregata Agazio Tedesco,
-
il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Ing. Calogero Barbera,
oltre al Presidente della Sottosezione ANC, Pasquale Troja, e al personale della Compagnia Carabinieri di Cammarata.
Il rito religioso
Il momento di raccoglimento si è aperto con la benedizione della croce all’ingresso del sentiero che conduce all’Eremo. Da lì è partita la processione, accompagnata dai Carabinieri in Grande Uniforme e dalle preghiere rivolte a Santa Rosalia, che ha condotto i fedeli fino al Santuario.
La Santa Messa è stata celebrata da Don Falzone, con il contributo musicale e corale dell’Associazione Culturale Schola Cantorum Quisquinae. A rendere ancora più solenne il rito è stata la presenza delle reliquie della Santa sull’altare.
Un luogo simbolo di fede e storia
L’iniziativa si inserisce nel programma degli eventi per l’anniversario della scoperta della Grotta e dell’Epigrafe di Santa Rosalia alla Quisquina, risalente al 1624, anno del riscatto dalla peste.
L’Eremo di Santa Rosalia, luogo dal forte valore spirituale, naturalistico e storico, è considerato uno dei siti rurali più affascinanti della Sicilia. Non a caso figura tra i più votati nella categoria I luoghi del cuore del FAI, a testimonianza di un patrimonio che unisce fede, cultura e identità territoriale.
L’evento ha rappresentato non solo un momento di preghiera e meditazione, ma anche un’occasione di unità tra comunità e istituzioni, nel segno della devozione per la Santa tanto amata dai siciliani.





