Chi immaginava e magari auspicava una presenza massiccia di cittadini alla manifestazione organizzata per ieri sera dalla cosiddetta area “progressista” contro il malgoverno dell’amministrazione comunale di Agrigento è rimasto francamente deluso. Deluso e perplesso, perchè al cospetto delle vibranti dichiarazioni diramate alla vigilia dagli organizzatori dell’evento, non ha fatto eco la risposta della gente. Gente sia di sinistra che di centrodestra, visto che gli scontenti per il disastro in corso nella città dei Templi sono pure tra le file dei cosiddetti moderati o vicini alla destra. A contarli saranno state una cinquantina le persone presenti dinanzi al municipio, in rappresentanza di partiti come il Pd, 5 Stelle, Italia Viva e altre associazioni di varia estrazione, tutti o quasi “armati” con fogli sui quali erano scritte parole di denuncia nei confronti degli “inquilini” di palazzo San Domenico. Tutto si è svolto nella massima serenità, senza alcun momento di frizione, anche perchè il “target” dei manifestanti era caratterizzato da gente tranquilla e perbene, quasi tutta impegnata nel sociale o nel mondo delle professioni.

Cari marziani, ripassate più avanti …

Giorni fa Report Sicilia aveva, con una punta di ironia, immaginato cosa sarebbe accaduto se nel momento della manifestazione fossero atterrati in piazza Pirandello alcuni marziani. Chissà che idea si sarebbero fatti. Bene, si sarebbero fatti l’idea di una rappresentanza della cosiddetta “area progressista”, quindi all’opposizione di questa amministrazione comunale, incapace di portare in piazza il malcontento della gente. Magari tornando ad Agrigento tra qualche settimana potranno farsi un’idea diversa. Quasi cinque anni di malgoverno e di sospetti, avanzati anche dalla Corte dei conti sull'”affaire” Capitale della Cultura 2025, non sono bastati all’universo di sinistra a organizzare un monolite, capace di accendere il motore e scendere in piazza in qualsiasi momento, per urlare in maniera civile la propria delusione e rabbia per la pessima gestione della cosa pubblica. Certamente ogni manifestazione popolare, circoscritta come ieri nell’ambito della civiltà, è bene accetta ed è sintomo di buona salute democratica, ma ieri sera al gruppo che sostiene il sindaco Miccichè quelli scesi in piazza hanno fatto il solletico. Da qui al prossimo aprile, data delle elezioni amministrative, si vedrà se l’area chiamata a offrire un’alternativa seria allo sfascio politico-amministrativo attuale saprà presentare liste e soprattutto candidati con attributi tali da convincere il 60% che nel 2020 non andò a votare, a votare per loro. Perchè è utile ricordare che Miccichè venne eletto da 1/5 dell’elettorato. 

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