Editoriale di Giuseppe Di Rosa – Editore di Report Sicilia

Ad Agrigento i soldi ci sono. Non lo dice la politica, lo dicono i numeri: oltre 5,8 milioni di euro sono presenti nei capitoli di bilancio comunale. Risorse già accertate, già disponibili, alcune delle quali destinate esplicitamente alla manutenzione straordinaria della viabilità e agli interventi di recupero urbano.

Eppure, la nostra città resta un cimitero d’asfalto. Viale Emporium, via Imera, via Crispi, via dei Fiumi, viale Cannatello: buche profonde, segnaletica inesistente, marciapiedi impraticabili. Ogni giorno automobilisti e motociclisti rischiano la vita. E quando la tragedia si consuma – come accaduto in questi giorni – ci si affretta a parlare di fatalità, dimenticando che dietro quelle buche ci sono responsabilità precise.

Io stesso, due anni fa, ho smesso di usare il mio scooter – identico a quello di Marco Chiaramonti – perché le mie figlie me lo hanno vietato: troppo rischioso, troppo pericoloso affrontare quelle strade ridotte a trappole mortali. Quella rinuncia, nata dalla paura, oggi si è trasformata nel dolore di chi ha perso un figlio, un fratello, un amico.

I numeri taciuti

Dentro il bilancio comunale, le cifre parlano chiaro:

  • 90.131,69 €: manutenzione straordinaria viabilità

  • 155.000,00 €: programma recupero e riqualificazione centro storico

  • 60.512,82 €: interventi di recupero centro storico

  • 1.171.648,69 €: manutenzione rete idrica (2019/2020)

  • Altri milioni tra contributi regionali e statali, rimasti fermi nei cassetti

Totale: 5.868.554,71 €.
Soldi che potrebbero e dovrebbero garantire sicurezza e vivibilità, ma che restano bloccati o dirottati altrove.

La scelta politica

Il Comune non può più dire “non ci sono soldi”. I soldi ci sono. Quello che manca è la volontà politica di spenderli per ciò che serve davvero: la manutenzione delle strade, la sicurezza dei cittadini, i servizi essenziali.

La verità è amara: mentre le famiglie piangono i loro morti, l’amministrazione continua a investire tempo ed energie in feste, festini, eventi e passerelle. Una propaganda di facciata che non cancella il degrado quotidiano.

La città che non vogliamo

Agrigento non ha bisogno di luci e riflettori. Non basta un concerto, una manifestazione o un titolo culturale a nascondere l’odore dell’asfalto marcio e delle buche killer.

Noi di Report Sicilia continueremo a denunciare, a chiedere conto di ogni euro speso o non speso, e a ricordare che la sicurezza dei cittadini vale più di mille spettacoli.

«Il destino ha voluto che, mentre un altro agrigentino perdeva la vita sulle nostre strade dissestate, loro si trovassero in un castello fatato a brindare e a dare l’endorsement a chi ha già amministrato la città assieme a loro. Continuano così a festeggiare, perché in fondo ad Agrigento sembra che le feste piacciano più dei funerali, anche quando i funerali sono la conseguenza diretta dell’incuria e dell’abbandono.»

Agrigento non ha bisogno di festini, ma di strade sicure.

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