In attesa di capire se sia stata effettivamente (come sospettano in molti) una delle buche di viale Emporium ad avere innescato l’incidente in cui sabato sera ha perso la vita Marco Chiaramonti o se la tragedia sia stata causata da altri elementi, ad Agrigento si registra la grottesca corsa a tappare alla meno peggio altre buche. Da questa mattina sono in azione soprattutto alcuni operai inviati da Aica con una dotazione di bitume, pala e spiana-bitume per porre rimedio a squarci e scavi incredibilmente non ancora coperti da mesi. In particolare nella zona di via Mattarella è stato reso meno pericoloso un ampio spazio di strada, dove decine di caviglie si sono slogate e dove decine di ammortizzatori di auto e moto hanno avuto la peggio. Altro bitume si sta spargendo in altre zone di Agrigento, cercando di fare quello che non è stato fatto nei mesi scorsi, preferendo investire risorse economiche su altri aspetti, su tutti i poco seguiti spettacoli di Capitale della Cultura o altre amenità paraculturali. Report Sicilia ha evidenziato in alcuni recenti articoli come ci siano “da parte” nelle casse del comune centinaia di migliaia di euro che potrebbero essere destinati anche alla sicurezza stradale. Più delle morti e degli incidenti sulle strade quale emergenza si dovrebbe attendere, per fare spendere queste e altre risorse? Sempre al quadrivio (prima foto in basso) c’è stato poi chi ha chiesto una specie di “favore” al Comune, per far sistemare la griglia della grondaia, danneggiatasi a due passi dall’ingresso di un supermercato. Perchè ad Agrigento sistemare una griglia di una caditoia può essere anche un favore. Riparazione effettuata fino alle 12,15, prima che scoppiasse il consueto delirio di traffico al Quadrivio. In Viale Emporium, lungo il quale avvenne la tragedia di Marco, anche le grondaie sono state “rattoppate” in maniera decisamente rudimentale, come testimonia la foto a corredo di questo articolo.
Ma chi deve pensare alle nostre strade?
Anche altri enti, come il Parco Archeologico ha tra i suoi poteri, quello di intervenire concretamente sulla sicurezza stradale, spendendo in tal senso una parte dei fiorenti incassi di cui gode la Valle dei Templi. Poi c’è Aica, alle prese con le ben note difficoltà finanziarie, tali evidentemente nei mesi scorsi da non consentire all’azienda di incrementare le riparazioni delle strade. Poi ci sarebbe anche Anas, anche se ovviamente sulle strade cittadine non ha competenze dirette, dal punto di vista sia tecnico che economico. Poi ci sono le aziende dei servizi che scavano le strade e vanno via, spesso lasciando asfalti devastati per mesi e mesi. Le strade della città dei Templi sono da troppi anni trascurate e non si capisce come la deputazione tutta non sia stata in grado di intercettare finanziamenti tali da prevedere un rifacimento complessivo dell’asse urbano, dal centro alle periferie. Con la consapevolezza che solo le indagini chiariranno l’esatta dinamica dell’incidente in cui è morto Marco Chiaramonti, ad Agrigento in queste ore tutti si pongono una domanda: ma era necessaria quest’altra tragedia per vedere operai impegnati almeno a tappare qualche buca in più sulle nostre strade spesso assassine? Vedremo se agli agrigentini basteranno quattro colpi di bitume qua e la per placare la loro rabbia (social) per le condizioni indecenti della città.




