Ad Agrigento continua, nell’indifferenza generale, la distruzione di ciò che resta della ex Villa del Sole, luogo simbolico per generazioni di cittadini e parte integrante della memoria collettiva della città.
Le nuove immagini documentano lo spianamento totale dell’area: macerie, terra smossa e alberi sradicati. Della storica villa rimangono soltanto frammenti di inferriate e resti di muratura abbattuti senza alcuna pietà.
Un abuso che solo ad Agrigento può accadere
Quello che lascia attoniti è che un intervento di questo tipo – un vero e proprio abuso edilizio e paesaggistico – non abbia mai subito uno stop da parte delle forze dell’ordine.
Un cantiere abusivo, in un’area sottoposta a vincoli, prosegue indisturbato da mesi senza che nessuno intervenga. La Procura della Repubblica di Agrigento, che pure dovrebbe vigilare, non ha mosso un dito: un silenzio che i cittadini faticano a comprendere.
Come sottolineato più volte da Giuseppe Di Rosa e dal Codacons, siamo davanti a un caso emblematico del “Sistema Agrigento”, dove gli interessi di pochi prevalgono sulla tutela del territorio e sulla memoria collettiva.
Il parallelo con via Acrone
La vicenda richiama inevitabilmente un altro caso recente, quello del traliccio di via Acrone. Anche lì, in un’area vincolata, è stata realizzata un’opera giudicata abusiva. Solo dopo mesi di proteste e denunce, il Comune ha emesso un’ordinanza di demolizione e di ripristino dei luoghi.
Eppure, mentre per via Acrone almeno un atto amministrativo è arrivato, per la Villa del Sole continua un silenzio assordante.
Memoria cancellata, città offesa
La ex Villa del Sole poteva diventare un parco urbano riqualificato, un polmone verde restituito alla città. Invece, Agrigento perde un altro pezzo della sua storia, cancellata da ruspe e incuria, senza che nessuno abbia il coraggio di fermare questo scempio.
Una domanda, a questo punto, è inevitabile: perché ad Agrigento gli abusi edilizi più evidenti non vengono fermati e perseguiti?

