Un incremento definito dai cittadini “folle e insostenibile”. A Naro, la tassa sui rifiuti ha subito nel 2024 un aumento del 200% rispetto all’anno precedente, mettendo in ginocchio famiglie e attività commerciali.
Il Consiglio comunale, sulla scorta del PEF Tari 2022/2025, ha approvato l’ennesimo rincaro, giustificandolo con l’aumento dei costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, con la mancanza di introiti derivanti dal contrasto all’evasione e con l’assenza di ricavi dalla raccolta differenziata.
Differenziata senza benefici
Il documento ufficiale (pag. 7, punto 3.1.2 del PEF) riporta chiaramente che, nel 2022, i ricavi dai consorzi del sistema CONAI per il conferimento del materiale differenziato sono stati pari a zero. Una circostanza che, a quanto pare, non è mai cambiata negli anni successivi.
La raccolta differenziata, introdotta con l’obiettivo di ridurre i costi e generare risparmi per i cittadini, non ha mai portato nelle casse del Comune di Naro i compensi previsti dai consorzi di filiera. Eppure i cittadini continuano a conferire correttamente plastica, vetro, carta e organico, senza però ricevere alcun beneficio in termini di riduzione della Tari.
L’ennesimo rincaro
Nel luglio 2025 è arrivata una nuova delibera che prevede ulteriori aumenti, questa volta differenziati tra utenze domestiche e non domestiche. Un “gioco delle tre carte” che, in realtà, si traduce sempre nello stesso risultato: un peso insostenibile sulle tasche dei naresi.
Il paradosso: differenziare costa di più
Il principio del “chi inquina paga” – alla base dei sistemi di tariffazione incentivante – a Naro sembra essersi trasformato nel suo opposto: più differenzi, più paghi. Un paradosso che sta alimentando rabbia e sfiducia nei confronti dell’amministrazione comunale.
Molti cittadini iniziano a chiedersi se non fosse economicamente più sostenibile il vecchio sistema indifferenziato, che comportava costi di gran lunga inferiori rispetto all’attuale Tari, ormai percepita come un vero e proprio salasso.
La voce dei cittadini
Famiglie e commercianti parlano di difficoltà quotidiane: c’è chi è costretto a rinunciare ad altre spese primarie pur di pagare la Tari, chi valuta la chiusura della propria attività e chi, esasperato, invoca persino il ritorno all’indifferenziato.
In una città che già vive una grave crisi economica e sociale, l’aumento della Tari rischia di essere l’ennesimo colpo mortale al tessuto produttivo e al potere d’acquisto delle famiglie.
La domanda che oggi si pongono i cittadini di Naro è semplice: dov’è finito il beneficio della raccolta differenziata?

