Dopo la pubblicazione del nostro articolo sull’ipotesi di sfiducia al sindaco Miccichè, arriva la replica del consigliere comunale Angelo Vaccarello, uomo di fiducia del deputato Roberto Di Mauro.

In una nota, Vaccarello chiarisce che il suo commento su Facebook – “Andiamo subito alle elezioni così finiscono ste barzellette” – era riferito esclusivamente alla vicenda della rimozione dell’assessore Costantino Ciulla e alla posizione assunta da Fratelli d’Italia. Secondo il consigliere, ogni altra interpretazione sarebbe stata una strumentalizzazione, finalizzata ad “attaccare denigratoriamente” il sindaco Miccichè, cui ribadisce la sua totale stima e il pieno supporto politico.

Fin qui la precisazione. Ma quello che forse sfugge allo stesso Vaccarello è che, nel nostro articolo, l’unico a uscire bene da tutta questa vicenda era proprio lui. Avevamo sottolineato, infatti, come il suo commento potesse essere letto come atto di coraggio e di onestà intellettuale, fino al punto di dire che, se Ciulla fosse stato un suo compagno di partito, Vaccarello lo avrebbe difeso con forza, facendone addirittura un caso nazionale.

In altre parole, lo avevamo descritto come un “gigante” politico, capace di difendere i colleghi e di non piegarsi a logiche di convenienza. Un profilo di grande spessore. Forse, spinto dalla foga di ribadire la sua fedeltà al leader e al sindaco Miccichè, Vaccarello non ha letto fino in fondo o non ha capito bene ciò che era scritto, o semplicemente non se n’è reso conto.

C’è poi un aspetto che lo stesso consigliere ha ignorato: i numeri per sfiduciare il sindaco ci sarebbero comunque, anche senza il suo voto. Ma come abbiamo scritto più volte, quella strada non conviene più a nessuno, soprattutto all’opposizione: questa amministrazione non lascia neppure il tempo di attaccarla su un errore che già ne compie un altro, peggio del precedente.

Alla fine, dunque, se c’è qualcuno che nel nostro articolo usciva rafforzato e persino rivalutato, quello era proprio Angelo Vaccarello. Ma a volte la foga di dimostrare fedeltà cieca rischia di far perdere di vista persino le cose scritte nero su bianco.

Agrigento, l’ipotesi sfiducia a Miccichè: la tentazione di Fratelli d’Italia e il malumore di Vaccarello

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