Da due giorni la via Aviere Giovanni Volpe, la bretella che collega via XXV Aprile con la via Dante e il viadotto Akragas, è chiusa a causa del maltempo.
Un’arteria fondamentale, che consente il collegamento diretto con una delle zone più commerciali della città, è rimasta impraticabile a causa di fango e detriti, isolando di fatto decine di attività economiche.

I commercianti della zona denunciano:

“Non possiamo più accettare silenzi e rimpalli di responsabilità. Ogni giorno di chiusura significa danni economici e sociali gravissimi. Chiediamo azioni immediate, lavori rapidi e soluzioni concrete: qui non è solo una strada bloccata, è un’intera comunità lasciata sola”.

Il paradosso, sottolineano, è che basterebbero due ore di lavoro con un bobcat per liberare la carreggiata e consentire la riapertura.

Il nodo, però, è noto da decenni: proprio quel tratto della via Aviere Volpe si allaga ad ogni piccolo temporale, senza che nessuna amministrazione abbia mai presentato un progetto concreto di prevenzione del dissesto idrogeologico. Basta una pioggia intensa per trasformare la bretella in un torrente di fango, con conseguenze sulla mobilità e sull’economia locale.

“Si chiude una strada e ogni volta si mette in ginocchio il lavoro di decine di commercianti tra la via XXV Aprile, la via Dante e la via Manzoni – denunciano i negozianti –. Non chiediamo miracoli, chiediamo rispetto. È inaccettabile che una città come Agrigento resti paralizzata per giorni a causa di un problema che potrebbe essere risolto in poche ore di intervento”.

La richiesta è chiara e urgente: riaprire subito via Aviere Volpe e, parallelamente, avviare finalmente un piano di messa in sicurezza per evitare che ad ogni pioggia la città si trovi paralizzata e i lavoratori abbandonati a se stessi.

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