Agrigento – Le Commissioni consiliari II e VI, riunite insieme ai dirigenti Avenia e Mantione, hanno preso atto con fermezza di quella che definiscono una vera e propria scortesia istituzionale da parte di AICA. La presidente del CdA, Danila Nobile, invece di presentarsi in Commissione – o almeno delegare un proprio rappresentante – ha scelto ancora una volta la via dei comunicati stampa e dei post sui social, negando di fatto il confronto con i Consiglieri comunali.
Un atteggiamento che stride con quanto avviene in altri enti come ATI, ASP, SRR, CUA, dove il confronto istituzionale non solo è prassi, ma rappresenta il fondamento del rapporto con i rappresentanti eletti.
“Se l’Aica facesse davvero l’istituzione e la smettesse con la stagione dei comunicati stampa – hanno affermato i commissari – forse i problemi verrebbero risolti. Noi volevamo certezze sull’organismo di controllo analogo: se vi sono disguidi sulle designazioni è proprio dal confronto con la dirigenza che possono essere risolti.”
Le richieste inevase
Nel corso della riunione, le Commissioni hanno evidenziato i punti rimasti in sospeso:
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la mancata chiarezza sull’organismo di controllo analogo,
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le informazioni relative al debito maturato con Siciliacque,
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il piano industriale che AICA è tenuta a redigere,
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le misure concrete per ridurre il debito,
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e infine, l’assenza di risposte certe sul bonus idrico destinato alle famiglie.
Il Comune socio e i cittadini a rischio
È bene ricordare che AICA è una società partecipata dal Comune di Agrigento e che le sue perdite ricadono direttamente sul bilancio comunale, quindi sulla collettività. Proprio per questo motivo i consiglieri, che sono l’organo supremo di ogni Comune, rivendicano con forza il diritto – e il dovere – di avere accesso agli atti e alle informazioni, per assumere decisioni nell’interesse dei cittadini e garantire che l’acqua resti un servizio pubblico efficiente ed economicamente sostenibile.
La mancata presenza della presidente Nobile – o di un suo delegato – non è quindi soltanto una questione formale, ma rappresenta un mancato rispetto istituzionale verso il Consiglio comunale e, di conseguenza, verso i cittadini che esso rappresenta.
Report Sicilia continuerà a monitorare la vicenda, nella convinzione che il confronto aperto e trasparente resti l’unica via per affrontare con serietà e responsabilità i nodi che riguardano il servizio idrico agrigentino.

