Cani molecolari, droni, decine di vigili del fuoco, volontari, video ispezioni delle condotte, di tutto e di più per trovare Marianna Bello. Della donna inghiottita dal torrente creatosi nel cuore del centro di Favara mercoledì scorso non si riesce a trovare il corpo. Di fatto purtroppo, a parte il telefono cellulare e qualche altro effetto personale non è stato trovato altro. Le speranze di trovarla in vita sono praticamente ridotte al minimo, tra la disperazione del marito, dei figli e di tutti coloro i quali conoscevano questa donna, descritta come perbene e dedita alla propria famiglia. Una donna come tante altre che, come tante altre quel maledetto mercoledì mattina era uscita da casa per svolgere normali attività quotidiane, ma che per colpa della pessima gestione del territorio, incapace di sopportare precipitazioni un pò più intense, potrebbe (il condizionale è ancora d’obbligo) averci rimesso addirittura la vita. Sulla eventuale apertura di un fascicolo di inchiesta da parte della Procura della Repubblica non si hanno notizie certe, anche perchè occorre attendere l’evoluzione delle ricerche, alla luce dell’eventuale recupero del corpo di Marianna Bello. Le ricerche proseguiranno ovviamente per tutta la giornata, con il medesimo spiegamento di uomini e mezzi.

Ricordando Vermicino …
Sembra, per la mobilitazione di forze di soccorso e volontari, di essere tornati alle scene del 1981 a Vermicino, quando il piccolo Alfredo Rampi cadde in un pozzo artesiano e vi rimase per alcuni giorni, fino al tragico epilogo. Era la preistoria della protezione civile e delle operazioni di soccorso estreme come quella in corso aa Favara. A quel tempo l’improvvisazione regnava sovrana e i risultati tragici si videro col passare delle ore. A Favara, dopo 44 anni, sono in azione droni, cani molecolari, sonde esploratrici. Forse, sarebbe bastato controllare che due griglie del collettore delle acque bianche di piazza “della libertà” fossero regolarmente al loro posto, evitando che il corpo della donna venisse inghiottito, scomparendo nel nulla. La tregua del maltempo di queste ore potrebbe in qualche modo agevolare il ritrovamento, ma la situazione è resa difficile per la particolare conformazione del territorio, con sbocchi sul mare e sulle campagne.


