A due anni di distanza dalla pubblicazione sull’edizione del 4 novembre 2023 del settimanale L’Amico del Popolo, l’articolo del direttore don Carmelo Petrone torna di drammatica attualità. Quelle domande — semplici, dirette, di interesse pubblico — poste al sindaco di Agrigento Francesco Miccichè sui parcheggi a pagamento, restano ancora senza risposta.
Già allora la giunta comunale aveva approvato un progetto per la gestione dei parcheggi cittadini da affidare a una società privata tramite gara d’appalto. Un progetto che avrebbe dovuto introdurre nuovi stalli di sosta a pagamento, istituire zone a traffico limitato con varchi elettronici tra il centro storico e San Leone, recuperare il parcheggio di Cugno Vela e rilanciare il pluripiano di via Empedocle(ed il parcheggio pluripiano di piazzale rosselli?).
Tutti interventi che, sulla carta, sarebbero serviti a regolamentare la sosta e migliorare la mobilità urbana, anche in vista dell’appuntamento con Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Tuttavia, come sottolineava Petrone nel suo pezzo, la regolamentazione della sosta è una cosa, la trasparenza amministrativa e la correttezza degli atti un’altra.
Le domande rimaste senza risposta
L’articolo del 2023 poneva tre quesiti fondamentali al sindaco Miccichè:
1️⃣ Conformità al Codice della Strada.
È legittimo lo stato attuale dei parcheggi a pagamento di Agrigento? L’art. 7 comma 6 del Codice della Strada prevede che “le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico”.
Molti stalli a pagamento in città — in via Atenea, via Imera, viale della Vittoria e San Leone — sembrano non rispettare questa norma.
2️⃣ Destinazione dei proventi.
L’art. 7 comma 7 del Codice stabilisce che i proventi dei parcheggi a pagamento devono essere destinati a migliorare la mobilità urbana, costruire nuovi parcheggi e finanziare il trasporto pubblico locale.
La domanda, rimasta inevasa, è semplice: a quanto ammontano gli introiti dei parcheggi durante la gestione Miccichè? E come sono stati utilizzati?
3️⃣ Obbligo di aree gratuite.
Infine, l’art. 7 comma 8 impone ai Comuni di riservare un’adeguata area di sosta gratuita “nelle immediate vicinanze” di quelle a pagamento, salvo eccezioni limitate.
Nel progetto comunale affidato a privati, è stata prevista questa proporzione? E dove si trovano le aree gratuite rispetto a quelle a pagamento?
Il silenzio che dura da due anni
Come raccontava L’Amico del Popolo, il sindaco Miccichè aveva inizialmente accettato di rispondere alle domande, chiedendo una settimana di tempo per reperire la documentazione. Poi ne aveva chieste due. Poi più nulla.
Né nel numero successivo del settimanale né nei mesi seguenti sono arrivate le risposte.
E oggi, ottobre 2025, quando Agrigento Capitale della Cultura è ormai in corso, quelle stesse domande restano più che mai attuali.
Perché mentre la città ospita eventi e passerelle, i cittadini continuano a chiedersi:
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Chi gestirà i parcheggi?
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A quanto ammontano i proventi della sosta a pagamento?
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Dove finiscono quei soldi?
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E soprattutto, chi controlla che tutto avvenga nel rispetto delle norme e dell’interesse pubblico?
Un dovere di trasparenza
Come scriveva don Carmelo Petrone:
“Chiedere è lecito, rispondere è cortesia, e nel caso specifico — aggiungiamo noi — è un diritto dei cittadini e un dovere per il sindaco.”
Due anni dopo, Report Sicilia raccoglie il testimone di quell’articolo e rilancia la richiesta di chiarezza: Agrigento ha diritto di sapere come vengono gestiti i suoi spazi, le sue risorse e i suoi servizi.
Il silenzio amministrativo, su temi che riguardano mobilità, bilancio e decoro urbano, non è più accettabile.
📰 Articolo ispirato e tratto da “L’Amico del Popolo”, numero del 4 novembre 2023, a firma di don Carmelo Petrone. Ripubblicazione e approfondimento a cura della redazione di Report Sicilia (ottobre 2025).



