Perchè i favaresi sono ritenuti “speciali”? Perchè oltre allo straordinario spirito imprenditoriale che li caratterizza in tutti i campi della vita, dimostrano di avere una scorza fuori dal comune quando si tratta di sopravvivere e reagire alle tragedie. Un paese dove – ad esempio – sono scomparse decine di persone in circostanze misteriose, uscendo da casa senza farvi più ritorno e senza essere coinvolti in storie di mafia. L’elenco negli ultimi decenni è lunghissimo. Un paese che ha subito di tutto e di più in termini di disagio sociale e che il 23 gennaio del 2010, a seguito del crollo di una palazzina nel cuore del centro storico, vice la morte di due sorelline Chiara e Marianna Bellavia di 3 e 14 anni. Per quel disastro la giustizia italiana non ha saputo trovare colpevoli. Una tragedia enorme che colpì una famiglia che non navigava certo nell’oro. Tutti gli imputati furono assolti, al termine dei due gradi di giudizio. Come non ci sono colpevoli per la scomparsa di Gessica Lattuca, la giovane mamma di 4 figli dissoltasi nel nulla la sera del 12 agosto 2018, a 34 anni. Nessuno la cerca più – almeno ufficialmente – nessuno ha elementi e, forse, voglia di dare una verità, anzi, la verità ai figli della sfortunata favarese rimasti senza mamma, in tenerissima età. Indagini chiuse con un pugno di mosche in mano, esattamente da fine giugno 2023, quando il fratello della giovane, Vincenzo morì all’improvviso, alcuni giorni dopo essere stato iscritto sul registro degli indagati per omicidio aggravato e occultamento di cadavere con ignoti. Indagini chiuse tecnicamente per “sopraggiunta morte del possibile reo”.
Troppe tragedie per una comunità moralmente forte come poche
Un anno fa esatto era morta anche l’anziana madre di Gessica, Giuseppina Caramanno, stroncata da un male incurabile e dal crepacuore per quello che era capitato a Gessica, in ultimo, al figlio Vincenzo. I suoi appelli a parlare verso chi potesse sapere finirono sempre nel nulla. Certo, un pò di collaborazione in più non sarebbe guastata, ma la vicenda è tutt’ora avvolta da chissà quali indicibili segreti e misteri. Anni di indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Agrigento culminate con un nulla di fatto, con tanto di passaggio di testimone tra carabinieri e Squadra Mobile che alla resa dei conti, non sortì svolte clamorose. False indicazioni, fiumi di “non ricordo, non so nulla”, decine di persone interrogate per ore nelle caserme, una melassa di indecente omertà ha avvolto lo svolgimento di questa drammatica vicenda, in una città come Favara, segnata negli scorsi anni da altre scomparse misteriose, finite nel dimenticatoio dell’opinione pubblica. Oggi Favara cerca Marianna Bello, anche lei scomparsa in circostanze allucinanti, improponibili per la dinamica, facendo manifestare alla popolazione la consueta laboriosità nelle ricerche. La città è pronta a sostenere un’altra croce, con l’auspicio che è sicurezza che i figli e il marito di Marianna non saranno lasciati soli, alla fine di questo incubo.

