La Torre Carlo V, simbolo di Porto Empedocle e determinante luogo dove fare cultura è interdetta alla pubblica fruizione. Colpa prima del crollo di alcuni calcinacci che alla fine dello scorso mese di agosto avevano causato la delimitazione dell’area esterna, con abbondante recinzione arancione. Ma il problema è diventato ancor più grave nei giorni scorsi, quando a causa del nubifragio abbattutosi anche sulla cittadina marinara, alcune infiltrazioni d’acqua hanno interessato spazi interni alla storica struttura. A segnalare questi ultimi è stata la Pro Loco, pronta a informare gli organi competenti di quanto stava accadendo. Pro Loco i cui locali attigui alla porta d’ingresso della Torre sono regolarmente aperti, non essendo stati ritenuti a rischio, da chi di dovere. Da ricordare come la Torre Carlo V sia stata interessata alcuni anni fa a un corposo intervento di restauro, sia esterno che interno, ma evidentemente lo scorrere del tempo e gli agenti atmosferici non certo favorevoli nella zona – a causa della grande umidità e dell’effetto corrosivo della salsedine – hanno il resto.

La Fondazione Camilleri non può restare indifferente

L’immagine di Camilleri sulla Torre interdetta

Alla luce di queste situazioni concomitanti, al sindaco Calogero Martello non è rimasto altro da fare che emettere l’ordinanza di interdizione della fruizione della Torre, fino a nuove indicazioni. Della vicenda si sta ovviamente interessando la Sovrintendenza ai Beni culturali. Nell’ordinanza sindacale non si fa menzione sulla tempistica degli interventi e soprattutto su quando la Torre potrà a essere fruibile all’interno e perfino all’esterno, potendo transitarvi nei pressi, zona questa interdetta da ormai due mesi. Davvero un peccato per quello che da anni è l’unico luogo veramente di interesse culturale rimasto nella città di Andrea Camilleri e, in parte, di Luigi Pirandello. Un simbolo purtroppo delle “vacche magre” che bazzicano dalle parti del porto, di via Roma e dell’intera comunità empedoclina, dove la crisi economica del Comune e le difficoltà sociali non arretrano di un millimetro anzi, potrebbero anche aggravarsi nei prossimi mesi. Il tutto, nel pieno dell’anno dei festeggiamenti per il centesimo compleanno di Andrea Camilleri che, proprio nella Torre Carlo V, avrebbero potuto puntare per un maggior effetto scenico. Magari con maggiore lungimiranza da parte degli enti preposti, questi inconvenienti strutturali avrebbero potuto e dovuto essere prevenuti, anche con un leggero maquillage interno ed esterno. Magari la Fondazione Andrea Camilleri potrebbe mettere mano al corposo portafogli di cui dispone e dare una mano al Comune e rimettere in sesto il simbolo della città che ha dato i natali all’illustre scrittore. Magari.

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