Il progetto civico rilancia le sue proposte: due aziende speciali pubbliche, 200 nuovi posti di lavoro e un piano di rigenerazione urbana. Di Rosa: “Agrigento deve tornare a funzionare, non a sopravvivere”. E una frecciata alla sinistra riformista: “Altro che nuovo, li abbiamo già visti con le mani nella marmellata”
Agrigento – Dopo la grande partecipazione al lancio del progetto “Tutti Insieme per una Città Normale”, il tour civico promosso dalle associazioni Nuovo Millennio e Mani Libere prosegue il suo percorso d’ascolto e confronto con i cittadini.
La prossima tappa è fissata per venerdì 17 ottobre alle ore 17:00 in Piazza Don Bosco, nel cuore del centro storico.
Sarà un incontro dedicato al bilancio comunale, ai servizi pubblici, al degrado urbano e ai progetti per il futuro della città, ma anche a uno dei casi più discussi delle ultime settimane: il cimitero di Piano Gatta, simbolo di una gestione amministrativa che ha perso il senso del rispetto e della responsabilità.
Il caso Piano Gatta: la vergogna di una città che non rispetta i suoi morti
Giuseppe Di Rosa, portavoce del progetto, lo ha definito “un simbolo del fallimento morale e amministrativo di Agrigento”.
Come già documentato da Report Sicilia, negli anni il Comune ha incassato oltre 372 mila euro provenienti dalle concessioni cimiteriali — fondi vincolati per legge alla manutenzione e alla realizzazione di nuovi loculi — ma mai utilizzati.
Oggi, mentre le somme restano bloccate in bilancio, decine di salme giacciono in deposito e i familiari non possono neppure portare un fiore ai propri cari, perché le aree di sepoltura risultano interdette o inagibili.
“È inaccettabile – afferma Di Rosa – che chi ha governato la città, da Firetto a Miccichè, abbia trasformato il rispetto per i defunti in un affare per pochi. Questa crisi è stata costruita per giustificare la svendita ai privati di un servizio pubblico che deve restare comunale.”
Una denuncia dura, ma sostenuta da documenti e cifre che mettono in evidenza una realtà ormai sotto gli occhi di tutti: un’emergenza non naturale, ma provocata da anni di incuria e di scelte politiche sbagliate.
Due aziende speciali e 200 assunzioni per riportare i servizi ai cittadini
Durante l’incontro di domani saranno illustrate nel dettaglio le riforme strutturali previste dal progetto civico, che punta a un modello amministrativo basato su efficienza, trasparenza e lavoro stabile.
Il cuore del piano è la creazione di due aziende speciali pubbliche, interamente controllate dal Comune di Agrigento, con l’obiettivo di internalizzare i servizi essenziali e creare almeno 200 nuovi posti di lavoro stabili.
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Patrimonio Agrigento si occuperà della gestione del patrimonio immobiliare comunale, dei cimiteri, della manutenzione urbana, dei parcheggi e della tassa di stazionamento.
Previste assunzioni per operai specializzati, tecnici, giardinieri, custodi e personale amministrativo.
L’obiettivo: ridurre i costi delle esternalizzazioni e trasformare il patrimonio comunale in una risorsa produttiva. -
Agrigento Social City gestirà invece i servizi sociali, oggi affidati a privati o cooperative esterne: assistenza per studenti disabili (ASACOM), asili nido, case di riposo, aiuti domestici e assistenza anziani.
Le nuove assunzioni riguarderanno educatori, OSS, assistenti sociali e personale amministrativo, con l’impegno di garantire stabilità contrattuale e qualità del servizio.
Teatro Pirandello e Urban Center: cultura e rigenerazione urbana per la nuova Agrigento
Non solo lavoro e servizi, ma anche cultura e pianificazione.
Il progetto prevede il rilancio della Fondazione Teatro Pirandello come motore culturale ed economico della città, destinando una quota della tassa di soggiorno e parte dei fondi per grandi eventi alla produzione culturale e teatrale agrigentina.
Sarà inoltre istituito l’Urban Center Agrigento, un laboratorio permanente di rigenerazione urbana e partecipazione cittadina, per intercettare fondi europei e regionali destinati al recupero del centro storico, al contrasto al degrado e allo sviluppo sostenibile.
Di Rosa: “Agrigento deve tornare a funzionare, non a sopravvivere”
“La nostra non è una battaglia di protesta ma di proposta – sottolinea Di Rosa –.
Agrigento deve tornare a essere una città che funziona, che crea lavoro, che rispetta i vivi e i morti, che pianifica e non improvvisa.
Lo faremo insieme ai cittadini, perché solo la partecipazione può restituire dignità e futuro alla nostra comunità.”
Frecciata all’“area riformista”: “Altro che nuovo, li abbiamo già visti”
In chiusura, Di Rosa non risparmia una stoccata al fronte politico che oggi tenta di riorganizzarsi per le prossime elezioni comunali.
“A chi oggi si dice nuovo – commenta – diciamo solo: dove siete stati in questi cinque anni?
E prima ancora, dove eravate quando la città veniva abbandonata nel silenzio più totale?
Molti di voi hanno governato con Firetto, e nessuno se n’è accorto, se non quando vi abbiamo colti con le mani nella marmellata.”
Il riferimento, neanche troppo velato, è all’“area riformista” che tenta di riposizionarsi come alternativa, nonostante i legami con la vecchia amministrazione.
“Adesso parlano di rinnovamento, ma cercano candidati come Benedetto Adragna, già alla Provincia e al Senato: una storia lunga e già vista. Agrigento non ha bisogno di riciclati né di slogan, ma di idee, lavoro e coraggio.”
📅 Appuntamento: venerdì 17 ottobre, ore 17:00 – Piazza Don Bosco, Agrigento
Durante l’incontro sarà possibile conoscere nel dettaglio i progetti, i documenti e le proposte elaborate dalle associazioni promotrici.

