L’assessore comunale Gerlando Principato torna nuovamente al centro delle polemiche.
Dopo la vicenda della Villa del Sole, dove in Consiglio comunale garantì che sarebbe sorta una “struttura snella, prefabbricata in legno”, oggi lo stesso assessore arriva a negare l’esistenza di un vallone a meno di dieci metri dal nuovo edificio in costruzione in via Piersanti Mattarella, difendendo d’ufficio le scelte dei dirigenti comunali e definendo “regolari” i permessi rilasciati.
Il precedente: la “struttura snella in legno” mai nata
Come documentato da Report Sicilia nell’articolo del 2 ottobre 2024 dal titolo
“Assessore Principato in Consiglio comunale: ‘Struttura snella, prefabbricata in legno’. Invece è nata una ecatombe di cemento armato”,
durante la seduta consiliare dedicata alla variante urbanistica della Villa del Sole, l’assessore Gerlando Principato dichiarò testualmente:
“Il progetto prevede una realizzazione intanto di una struttura snella, prefabbricata in legno, in modo tale da adeguarsi, diciamo, a quelle che sono le caratteristiche ambientali e i requisiti che oggi sono richiesti dal punto di vista della qualità dell’abitare, e anche di chi vivrà questi posti, e quindi è spinto a delle riqualificazioni anche dal punto di vista termici e temporale.
Quindi oltre per la funzione di asilo, avrà anche la funzione di coinvolgimento di famiglie all’interno di quell’area e quindi avrà una funzione ovviamente di asilo durante le ore diurne, ma poi verrà sfruttato in alcune zone, dove ci sono già delle aree, ecco perché parlo di riqualificazione dell’intera area, anche per azioni ludiche e sociali.
Ci sono, ovviamente, delle zone… abbiamo visto già un pochettino il progetto, dove ci sono anche all’interno dei percorsi colorati, con delle colorazioni che portano a delle aule che sono destinate a seconda delle fasce di età a una dislocazione.
È bello oltre che a vedersi, quindi dal punto di vista estetico, è bello anche a viverlo; diciamo è dedicato effettivamente all’asilo, ma è un centro polifunzionale aperto a tutti, e quindi quella è l’idea di riqualificazione anche della villa.”
Queste parole — registrate e riportate nel verbale ufficiale del Consiglio comunale del 26 luglio 2024DELIBERA IN VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICA N. 82 DEL 26.7.2022 EVIDENZIATA pagina 1 e 11 principato dichiara struttura prefabbricata — descrivevano un progetto armonioso, sostenibile, rispettoso del contesto ambientale.
Ma i fatti raccontano tutt’altro: al posto della “struttura prefabbricata in legno” è sorto un complesso in cemento armato, con fondamenta e pilastri da edificio civile multipiano.
Un’opera che ha cancellato il verde storico della Villa del Sole e che oggi rappresenta una ferita urbanistica e ambientale nel cuore di Agrigento.
Gli atti e le autorizzazioni
Report Sicilia ha ottenuto copia della delibera consiliare n. 82 del 26 luglio 2024DELIBERA IN VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICA N. 82 DEL 26.7.2022 EVIDENZIATA pagina 1 e 11 principato dichiara struttura prefabbricata, con cui il Consiglio approvò la variante urbanistica necessaria per la costruzione del nuovo asilo.
Negli allegati tecnici si parla di “struttura prefabbricata in legno a basso impatto ambientale”, approvata anche con parere favorevole della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento e del Genio Civile, entrambi rilasciati con riferimento a una costruzione temporanea e “leggera”, e non certo in calcestruzzo armato.
Nessun atto, fra quelli pubblicati all’albo pretorio e visionati dal nostro giornale, autorizza la demolizione totale e la ricostruzione in cemento armato.
Una variazione di questa portata avrebbe richiesto un nuovo iter autorizzativo e una nuova valutazione paesaggistica.
Ecco perché la domanda resta inevasa:
Chi ha dato l’indirizzo politico e tecnico per stravolgere il progetto approvato dal Consiglio comunale?
Oggi il bis: il “vallone che non esiste”
Nel suo ultimo intervento, pubblicato il 15 ottobre 2025, l’assessore Gerlando Principato è tornato a difendere un’altra vicenda controversa, quella della costruzione di un nuovo edificio in via Piersanti Mattarella, dove — come mostrano le foto, i rilievi e i video pubblicati da Report Sicilia — esiste un vallone naturale a meno di dieci metri dalla struttura.
Nel nostro articolo
“Agrigento, l’assessore Principato replica: nessun tavolo tecnico convocato e permesso regolare. Report Sicilia: il vallone esiste e le immagini lo dimostrano”,
Principato ha sostenuto che “non risulta alcun vincolo o corso d’acqua nel perimetro dell’intervento” e che “tutti i pareri sono regolari”.
Ma le mappe del reticolo idrografico regionale e le riprese aeree effettuate da Report Sicilia dimostrano che quel vallone esiste, eccome.
E che la sua presenza avrebbe dovuto imporre una diversa classificazione urbanistica, con vincoli di rispetto idrogeologico e paesaggistico.
Difesa d’ufficio e silenzio politico
Ancora una volta, l’assessore Principato si limita a difendere gli uffici comunali, senza chiarire chi abbia dato l’indirizzo politico che ha portato al rilascio dei permessi.
Secondo il Testo Unico degli Enti Locali (art. 107), i dirigenti agiscono “nell’ambito degli indirizzi e degli obiettivi fissati dagli organi di governo”:
se quindi i permessi sono stati concessi, qualcuno quell’indirizzo lo ha fissato.
E proprio come nel caso della Villa del Sole, Principato evita di rispondere nel merito, limitandosi a difendere d’ufficio l’operato dei tecnici comunali.
Una credibilità in frantumi
Dopo la promessa mai mantenuta della “struttura in legno” e la negazione del “vallone che non esiste”, appare evidente che la credibilità politica e istituzionale dell’assessore Gerlando Principato sia ormai compromessa.
Le sue dichiarazioni pubbliche, verbalizzate e registrate, sono state puntualmente smentite dai fatti.
Agrigento non può continuare a essere amministrata da chi nega l’evidenza, difende scelte discutibili e aggira le responsabilità politiche.
La città merita chiarezza, trasparenza e rispetto per le regole, non slogan e versioni di comodo.
Dossier Report Sicilia
📍Report Sicilia continuerà a pubblicare documenti, foto, mappe e verbali per ristabilire la verità dei fatti.
Agrigento, “Capitale della Cultura 2025”, non può essere governata con leggerezza amministrativa e retorica politica: serve trasparenza, non cemento.

