Dopo la conferma ufficiale che il rogo delle auto dell’ex assessore Costantino Ciulla è di natura dolosa, il nostro articolo pubblicato sette giorni fa (“Agrigento resta in silenzio: solo quattro parole di circostanza dal sindaco”) è oggi più attuale che mai. Report Sicilia.it

Avevamo scritto che quel silenzio pesava come un macigno, che la solidarietà “di facciata” del sindaco Francesco Miccichè non bastava, e che dietro quel distacco si nascondeva un sistema in decomposizione morale. I fatti ci danno ragione.

Questa amministrazione — quella che doveva rappresentare il “cambiamento” — lascia alla città un bilancio disastroso:

  • Arresto del capo di gabinetto? Fatto.

  • Arresto del comandante della Polizia Locale? Fatto.

  • Arresto del dirigente dei dirigenti / vice segretario generale? Fatto.

  • Tecnici nominati dal sindaco e vicini alla mafia catanese dei Santapaola? Fatto.

  • Condanne della Corte dei conti per fondi sociali usati per SUV e computer? Fatto.

  • Concorso pubblicato senza nulla osta regionali, annullato dopo la mia denuncia? Fatto.

  • Spreco di oltre 20 milioni in progetti effimeri, senza lasciti duraturi? Fatto.

  • Perdita del finanziamento da 49 milioni per la rete idrica? Fatto.

  • Demolizione della storica Villa del Sole e del suo patrimonio arboreo? Fatto.

  • Intercettazioni (poi seguite da condanne) in cui si parlava delle “assunzioni del sindaco”? Fatto.

  • Proroga “capestro” dell’igiene ambientale, rinnovata tre volte senza nuova gara e senza cambiare metodo? Fatto.

  • Fondi di bilancio usati per finalità diverse da quelle vincolate? Fatto.

  • Gestione opaca dei cimiteri: bare nei magazzini, concessioni revocate, tumulazioni in tombe private? Fatto.

Il rogo doloso a Ciulla non è un episodio isolato: è il simbolo di un clima costruito e tollerato da chi amministra, che ha legittimato abusi e disarmato la città.

Il silenzio che fa rumore: sindaco, opposizione e deputazione

Sul fronte istituzionale, solo quattro parole di circostanza dal sindaco Miccichè. Nessuna assunzione di responsabilità politica, nessuna iniziativa forte. Report Sicilia.it
E l’opposizione? Mutismo. Neppure una nota di solidarietà pubblica all’ex assessore Ciulla. Questa non è politica: è assenza di rappresentanza.

Quanto alla deputazione (regionale e nazionale) della provincia: a parte i “deputati di riferimento” di Ciulla, poche voci si sono levate. Tra le prese di posizione rese pubbliche, si registrano messaggi di vicinanza come quello dell’eurodeputato Ruggero Razza e di Calogero Pisano; ma non esiste — ad oggi — un comunicato congiunto della deputazione agrigentina né una presa di posizione corale che denunci il carattere intimidatorio dell’atto. 

Se questa è la politica, allora ad Agrigento la politica è ferma: paralizzata da convenienze, fedeltà cieche e paura di esporsi.

Agrigento non merita questo. E noi di Report Sicilia, come sempre, non ci fermiamo. Non davanti ai roghi, ai silenzi, né alle minacce. Perché la verità, anche quando brucia, resta l’unica luce che può ancora salvare questa città.

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