Nonostante le ripetute condanne dei tribunali amministrativi per il mancato rispetto del diritto allo studio dei bambini con disabilità, il Comune di Agrigento continua imperterrito a tagliare il servizio ASACOM — l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione — e ad accumulare debiti fuori bilancio che finiranno per gravare sulle tasche dei cittadini.
L’ultima vicenda, sancita dalla delibera consiliare n. 143 del 7 ottobre 2025 CC_143_2025albo, riguarda il riconoscimento di un nuovo debito fuori bilancio di 2.188,68 euro a favore della signora Stella Butera, madre di due bambini disabili. La sentenza n. 2530/2024 del TAR Sicilia ha infatti condannato l’amministrazione comunale al pagamento delle spese legali per non avere dato esecuzione a un piano personalizzato già riconosciuto in precedenza dal giudice.
Un copione che si ripete
Durante la seduta consiliare, diversi consiglieri — tra cui Roberta Zicari e Margherita Bruccoleri — hanno evidenziato come si tratti dell’ennesima condanna per lo stesso motivo: la mancata attivazione dei servizi previsti dai piani individualizzati per i bambini con disabilità.
La consigliera Zicari ha sottolineato che «paghiamo per la seconda volta spese legali perché non abbiamo correttamente dato seguito a un piano personalizzato».
Un’ammissione che fotografa perfettamente l’assurdo: anziché erogare il servizio dovuto, l’amministrazione preferisce farsi condannare e riconoscere nuovi debiti.
Un sistema fuori controllo
La vicenda mostra un sistema amministrativo fuori controllo, dove il “debito fuori bilancio” è ormai diventato un escamotage contabile per mascherare il fallimento finanziario delle casse comunali.
Ogni condanna si traduce in una nuova voce di spesa non prevista, alimentando il disavanzo strutturale dell’ente e aggravando una situazione già al limite del collasso economico.
L’appello: “Serve la Corte dei Conti”
Alla luce di questa ennesima sentenza, sarebbe opportuno che la Corte dei Conti intervenisse per verificare la responsabilità amministrativa e gestionale di chi, pur consapevole delle conseguenze, continua a disattendere le sentenze e a compromettere l’equilibrio di bilancio del Comune.
La reiterazione di condotte già censurate in sede giudiziaria configura infatti non solo un danno erariale, ma anche un evidente disprezzo per i diritti delle famiglie più fragili.
Mentre la giunta comunale continua a dividersi tra incarichi e rimpasti, la realtà è che Agrigento perde cause, perde soldi e, soprattutto, perde credibilità.
E chi ne paga le conseguenze non sono gli amministratori, ma i bambini disabili e le loro famiglie, costrette ogni anno a rivolgersi ai tribunali per ottenere ciò che la legge già riconosce loro.

