Nella terra dei lavori “lumaca” ci sono luoghi in cui certe situazioni non dovrebbero manifestarsi. Una di queste sarebbe ovviamente un Tribunale, dove lavori di pubblica utilità dovrebbero svolgersi rapidamente e senza intralci per lavoratori e utenza. Ad Agrigento però anche questo poco edificante primato è polverizzato ogni giorno di più, per quello che accade al secondo piano del palazzo di giustizia, in via Mazzini. Da un anno e mezzo ormai sono da ritenersi ultimati i lavori per la realizzazione di nuovi uffici amministrativi, ricavati lungo il corridoio del secondo piano appunto. Quello che collega i due lati del palazzo di giustizia di via Mazzini, transitato giornalmente da tutti coloro i quali si recano nella struttura giudiziaria. Il transito – una volta rimosso il cantiere – rimarrà garantito, dato che i nuovi spazi sono stati ricavati utilizzando alcuni metri a ridosso delle finestre, con la sistemazione di pareti vetrate, garantendo comunque la necessaria privacy a chi vi lavorerà all’interno. Saranno utilizzati dal personale amministrativo del Tribunale della città dei Templi, andando a snellire l’attività al quarto piano del fabbricato, sede tradizionale e centrale degli uffici del palazzo di giustizia.


A un anno e mezzo, quasi due ormai dall’avvio dei lavori, si nota ancora il telone verde che recinta il cantiere e le stanze ormai completate. Colpa della burocrazia quasi certamente alla base di questa lenta consegna dell’opera. La concreta speranza almeno quella c’è che possano ultimare l’opera entro alcune settimane. Da evidenziare come il Tribunale del capoluogo necessiti di altri importanti interventi di ristrutturazione, come ad esempio nelle parte alta, sul soffitto, ma anche nel prospetto, da dove negli anni scorsi si sono spesso staccati frammenti che, per fortuna, non hanno causato danni alle persone. Un fabbricato che ormai è “vecchio” di quasi 40 anni e che quindi necessita di cure adeguate. L’insediamento recente del nuovo presidente Giuseppe Melisenda Giambertoni darà certamente più slancio alla consegna di questi lavori che hanno interessato ormai da diverso tempo un dei punti nevralgici del palazzo di giustizia.

