Quando Agrigento vinse il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, la narrazione istituzionale fu chiara e martellante: “Siamo pronti. Abbiamo già avviato le opere. I cantieri strategici sono già in corso. Saremo una città nuova.”
Una narrativa che ha retto per mesi.
Poi arrivano le 196 pagine della Corte dei Conti (Delibera n. 246/2025/GEST) ed ecco cosa accade:
La Corte certifica che molte delle opere presentate come “preparatorie” a Capitale della Cultura erano in realtà progetti già finanziati da anni, NON pianificati per il 2025, NON coordinati, NON collegati tra loro, e in larga parte ancora non conclusi o addirittura non avviati.
(pagg. 191–196, referto definitivo)
Le opere “fiore all’occhiello” usate per ottenere il titolo
Nella candidatura vennero elencati interventi per oltre 78 milioni di euro nel Comune di Agrigento, tra cui:
| Opera / intervento | Fondi & Programma | Importo | 
|---|---|---|
| Riqualificazione del Rabbato / Santa Croce | Legge 2019 | 16 milioni € | 
| Riqualificazione Villaggio Mosé | Legge 2019 | 13,9 milioni € | 
| Parcheggio Cugno Vela – Villaseta | DPCM 2021 | 9,9 milioni € | 
| Opere di arredo urbano tra Via Parco Mediterraneo e Via Caduti di Marzabotto | DPCM 2021 | 1,08 milioni € | 
| Riqualificazione Via Marzabotto (tratto sud-est) | DPCM 2021 | 1,59 milioni € | 
| Villa Bonfiglio – giardino e parco giochi | Finanziamenti 2019 | 2 milioni € | 
| Porticciolo di San Leone – ampliamento | Italia City Branding | 900 mila € | 
| Rete ciclo-pedonale Valle dei Templi – Centro Storico | PO FESR | 3,55 milioni € | 
| Ex Collegio dei Filippini – restauro | FESR Agenda Urbana | 1 milione € | 
(Tabella Corte dei Conti – Progetti 2022–2024)
Delibera_246_2025_Sicilia corte…
Cosa dice la Corte dei Conti su queste opere
La relazione è netta:
Non esiste alcuna evidenza del coordinamento tra queste opere e Agrigento 2025.
(pag. 14)
Non risultano documenti che dimostrino che tali interventi siano stati programmati, avviati o accelerati per l’evento.
(pag. 14, punto 4)
Nessun miglioramento delle infrastrutture dedicate all’accoglienza dei flussi turistici è stato completato.
(pagg. 191–196)
Quindi:
- 
Le opere esistevano già da anni. 
- 
Non erano né collegate, né ripensate, né coordinate con Capitale della Cultura. 
- 
La città non ha beneficiato di nuovi servizi, nuove strutture o nuova mobilità. 
Le promesse tradite
| Promessa pubblica | Stato reale accertato | 
|---|---|
| “Miglioramento della mobilità e dei parcheggi” | Parcheggio Cugno Vela ancora fermo e senza effetti sulla fruibilità | 
| “Accessibilità e percorsi ciclo-pedonali verso la Valle” | Rete ciclopedonale incompleta, priva di continuità funzionale | 
| “San Leone porto turistico riqualificato” | Opera non conclusa, nessuna fruizione migliorata | 
| “Rigenerazione Villaggio Mosé come porta urbana” | Cantieri frammentati, senza strategia e senza servizi | 
| “Rabbato rinato e vivibile” | Area ancora in condizioni di abbandono | 
La frase che chiude il cerchio
La Corte dei Conti scrive:
Non vi è alcuna evidenza che i progetti di contesto abbiano contribuito all’attrattività, all’accoglienza o alla ricettività della città durante l’anno dell’iniziativa.
(pag. 191 e segg.) Delibera_246_2025_Sicilia corte dei conti definitivo del 30.10.2025 solo pagine interessate
Tradotto fuori dai formalismi:
Agrigento non è stata preparata.
La città non ha visto servizi migliorati, non ha visto mobilità nuova, non ha visto infrastrutture adeguate.
Il titolo è stato vinto, ma la città non è stata messa in condizione di sostenerlo.
Il risultato?
Un’occasione storica sprecata.
Ancora una volta.
E adesso?
La Corte conferma che la Fondazione verrà liquidata a fine 2025.
E ciò che rimarrà non saranno infrastrutture, ma eventi consumati e già dimenticati.
Chi pagherà il conto politico di questo fallimento?
La risposta, come sempre, sarà il silenzio.


 
              