Il mare ha nuovamente aggredito la pista ciclabile del viale delle Dune. L’erosione avanza e il Comune pensa alle feste. Da 15 giorni Report Sicilia aveva denunciato tutto con foto e video.

Lo avevamo scritto, documentato e denunciato appena 15 giorni fa, il 15 ottobre: la situazione del lungomare di San Leone era gravissima e il rischio di crollo era concreto.
Oggi, purtroppo, quello che avevamo previsto è accaduto.

Le mareggiate delle ultime ore hanno nuovamente aggredito la pista ciclabile del Viale delle Dune, mangiando la sabbia che sosteneva la passeggiata e lasciando la struttura sospesa nel vuoto in più punti.
Un tratto già compromesso da anni, transennato e “messo in sicurezza” solo con reti arancioni sventolate dal vento, è ora a un passo dal cedimento definitivo.


La città lo sapeva. Il Comune anche. Ma nessuno è intervenuto.

Lo abbiamo scritto chiaramente 15 giorni fa:

  • foto,

  • video,

  • testimonianze dei residenti,

  • segnalazioni dei frequentatori,

  • denunce registrate al Comune.

Abbiamo mostrato il marciapiede che si svuotava sotto, le dune che sparivano, il muro inclinato, le reti penzolanti.

Eppure nessuno si è mosso.

Invece di affrontare una delle più gravi emergenze ambientali e strutturali della costa agrigentina, il sindaco Miccichè, la sua giunta e gli assessori sono impegnati ad annunciare le date della Sagra del Mandorlo 2026.
Feste, manifestazioni, conferenze stampa, promozione turistica.

Del resto, è sempre più facile organizzare una sfilata che salvare una città.


Il mare non aspetta le campagne elettorali

L’erosione non guarda le stagioni.
Non aspetta le inaugurazioni, le foto istituzionali, i discorsi sui valori della pace e della cultura.

Il mare ha ripreso ciò che gli è stato tolto:

  • dune scomparse,

  • arenile ridotto,

  • radici delle piante esposte,

  • pista ciclabile senza più sostegno.

E tutto questo prima ancora dell’inverno.


Mareamico: “Si intervenga subito. Il progetto va avviato adesso.”

Mareamico, che da anni denuncia lo stato della costa, oggi ribadisce:

“Il mare ha aggredito nuovamente la pista ciclabile che ora rischia di crollare.
L’erosione costiera si è fatta sentire pesantemente, ancor prima dell’inverno.
Ci auguriamo che venga immediatamente messo in campo il progetto di difesa delle coste agrigentine, promesso dalla Regione, dal Comune e dal Genio Civile.”

Un progetto annunciato, discusso, fotografato, citato in conferenze e comunicati.
Ma mai avviato.


Una città che perde un pezzo della sua identità

San Leone non è solo una spiaggia.
È il mare degli agrigentini, la loro passeggiata, la loro estate, la loro storia.
Vederlo sbriciolarsi sotto le onde, nell’indifferenza di chi dovrebbe proteggerlo, è una ferita collettiva.


Domanda semplice al sindaco Miccichè:

Ha presentato o no, formalmente, il progetto di messa in sicurezza del litorale?
Sì o no.
Perché la città ha finito il tempo delle parole.

Agrigento non può essere solo manifesti, eventi e conferenze stampa.
Una città capitale della cultura non può mostrarsi transennata, sbriciolata e abbandonata al mare.

La verità è semplice:
👉 Il mare avanza perché la politica arretra.

Agrigento, il lungomare di San Leone crolla e il Comune pensa alla Sagra 2026