Il segretario nazionale della Democrazia Cristiana Totò Cuffaro

Associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Queste sono le accuse pesantissime che hanno portato nelle scorse ore la procura di Palermo a chiedere gli arresti domiciliari per 18 persone. Non persone qualunque, visto che tra i coinvolti nell’inchiesta ci sono l’ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro, leader della Democrazia Cristiana e il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano. I due notissimi esponenti politici sono coinvolti in un’inchiesta della Procura su presunti appalti pilotat I carabinieri del Ros hanno notificato a tutti l’invito a comparire davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo per l’interrogatorio preventivo. Solo dopo l’interrogatorio il gip deciderà se accogliere o meno la richiesta di domiciliari avanzata per Cuffaro e per gli altri e se chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere per Romano. Gli altri indagati iscritti sul registro apposito sono Vito Raso (segretario di Cuffaro), Carmelo Pace (deputato regionale della Dc), Roberto Colletti (ex manager di Villa Sofia), Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello. Paolo Bordonaro, Alessandro Mario Caltagirone, Marco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Antonio Iacono, Mauro Marchese, Sergio Mazzola, Paolo Emilio Russo, Giovani Tomasino e Alessandro Vetro. A diversi indagati, tra cui l’ex presidente della Regione, i militari dell’Arma hanno notificato anche un decreto di perquisizione disposto dai pubblici ministeri che si stanno occupando del caso. Coinvolti anche diversi funzionari pubblici e Vito Raso, autista e uomo di fiducia dell’ex governatore.

Cuffaro, ora presidente nazionale della Nuova Dc, è stato condannato a 7 anni (il verdetto è diventato definitivo nel 2011) per favoreggiamento alla mafia e ha lasciato il carcere nel 2015 dopo averne scontati 4 e 11 mesi grazie all’indulto di un anno, per i reati “non ostativi” e lo sconto previsto dalla liberazione anticipata per buona condotta. Una figura sempre influente nel panorama politico siciliano, pur senza ricoprire alcuna carica istituzionale o candidandosi.  Da ricordare come Romano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, fu prosciolto nel 2012 dal gip con la formula ormai sorpassata dell’insufficienza di prove. Ulteriori sviluppi sono previsti nelle prossime ore, con inevitabili ricadute anche dal punto di vista prettamente politico. 

Autore