ROMA / PALERMO – Il deputato nazionale di Noi Moderati Saverio Romano, anch’egli coinvolto nell’inchiesta della Procura di Palermo sulle presunte turbative d’asta negli appalti pubblici, interviene pubblicamente con un video in cui chiarisce la propria posizione, anticipando ciò che dichiarerà durante l’interrogatorio fissato per il 14 novembre alle ore 9:30 davanti al GIP del Tribunale di Palermo.

Secondo l’accusa, a Romano sarebbe contestato di avere accettato – o comunque ricevuto promessa – di vantaggi, tra cui assunzioni, contratti e subappalti, da parte di un’azienda che avrebbe partecipato a una gara dell’ASP di Siracusa. Una gara che – sottolinea il deputato – non risulta nemmeno aggiudicata, essendo attualmente sub iudice a seguito di un ricorso al TAR.

Romano definisce le accuse «infondatissime»:

«Mi viene contestato di aver accettato una promessa di assunzioni e vantaggi patrimoniali legati a una gara dell’ASP di Siracusa. Ma quella gara non è mai stata assegnata. C’è un contenzioso in corso e l’ASP non ha attribuito nulla a nessuno.»

Il deputato sostiene di non essersi mai occupato di quella procedura, né di aver chiesto interventi, favori o pressioni:

«Io non ho mai chiesto nulla e non ho mai ricevuto alcuna promessa. Non ho mai partecipato a dinamiche che potessero condizionare una gara. Chi sostiene il contrario lo dimostri. Non esiste una mia conversazione, una mia richiesta, un mio atto che vada in quella direzione.»

Romano cita anche alcuni nomi che emergono nell’inchiesta:

«Conosco l’amministratore dell’ASP di Caltanissetta, Caltagirone. Una persona perbene. Ma non è né presidente della commissione giudicatrice né RUP, quindi non avrebbe potuto influire in alcun modo sulla gara. Alcuni degli altri coinvolti li conosco, altri non so neppure chi siano.»

Il deputato inoltre contesta l’ipotesi della misura cautelare richiesta:

«Si arriva a chiedere l’arresto – anche se ai domiciliari – per una contestazione che, per quanto mi riguarda, è contenuta in mezza pagina. Non c’è una mia intercettazione, non c’è una richiesta, non c’è un atto. Nulla.»

Romano annuncia che replicherà con fermezza:

«Queste stesse cose le dirò al GIP il 14 novembre. Ma poiché è stato costruito un processo mediatico, risponderò anche mediaticamente. Perché questa è una bolla di sapone.»


LA SITUAZIONE IN SINTESI

  • L’inchiesta riguarda presunte turbative d’asta, corruzione e accordi per pilotare appalti nelle ASP siciliane.

  • Sono coinvolti più soggetti, tra cui Totò Cuffaro, Saverio Romano e altri funzionari.

  • Saverio Romano contesta la ricostruzione accusatoria: «Mai ricevuto promesse, mai chiesto nulla.»

  • Il 14 novembre è fissato l’interrogatorio davanti al GIP.


Report Sicilia seguirà l’evoluzione giudiziaria e politica della vicenda passo dopo passo.