Dopo anni di abbandono, proteste e incidenti evitabili, la strada Mosella — vitale collegamento tra la SS 640 e la SS 115 nel territorio di Agrigento — rientra finalmente in un piano concreto di manutenzione straordinaria.Un intervento da oltre 4 milioni e mezzo di euro, atteso da decenni da residenti, pendolari e autotrasportatori. La Mosella è una delle strade più importanti, ma anche tra le più trascurate della viabilità agrigentina. Il suo tracciato collega due arterie statali fondamentali, ma le condizioni del manto stradale, l’assenza di illuminazione adeguata, la segnaletica usurata e il continuo deterioramento delle barriere di sicurezza l’hanno resa per anni un percorso a ostacoli. Non è un caso se, da almeno quindici anni, comitati civici e associazioni e semplici cittadini hanno sollevato il problema attraverso petizioni, lettere aperte, denunce fotografiche e proteste dirette. Inascoltati.Le criticità hanno causato numerosi incidenti, alcuni anche gravi, in un silenzio istituzionale che ha alimentato sfiducia e rabbia nella popolazione. I lavori annunciati oggi, per quanto positivi, arrivano dopo troppi rinvii e in un clima di legittimo scetticismo.
Il ruolo strategico della Mosella per la viabilità agrigentina
La posizione della Mosella è tutt’altro che marginale. Questa arteria rappresenta un nodo cruciale per il traffico agrigentino e per la mobilità su gomma tra le due principali direttrici regionali: la SS 640 (la cosiddetta “Strada degli Scrittori”, che collega Agrigento a Caltanissetta e all’autostrada A19) e la SS 115, la dorsale costiera che corre lungo la fascia meridionale dell’isola.La Mosella è utilizzata ogni giorno anche per i collegamenti tra il porto empedoclino e l’entroterra. Un’interruzione o un rallentamento su questa strada produce effetti a catena su tutta la viabilità agrigentina. I lavori dovrebbero iniziare nel corso del primo trimestre del 2026, con una gara d’appalto che sarà bandita entro la fine del 2025. Il progetto esecutivo è in fase di aggiornamento tecnico e prevede interventi su asfalto, guardrail, segnaletica, illuminazione e drenaggio delle acque piovane.Sugli interventi a bebeficio di questa arterai si registrano da sempre “ritardi inaccettabile”, nonostante l’emergenza sia nota da tempo. Al di là dell’intervento sulla Mosella, l’episodio solleva una riflessione più ampia sulla gestione della viabilità in agrigentina. Troppo spesso le strade secondarie vengono abbandonate, nonostante svolgano funzioni strategiche. Servirebbe adottare una visione meno emergenziale e più pianificata della manutenzione infrastrutturale, anche in territori storicamente trascurati. Ma ad Agrigento chi dovrebbe spesso non da prova di pianificare e programmare. Si inseguono spesso le emergenze o si aspetta che arrivi un Papa, che da lì passi un giro ciclistico o vi sia una tornata elettorale.La sicurezza stradale è uno slogan disatteso. I morti per le strade dissestate con buche che sono state trappole mortali sono le conseguenze di una politica locale che non sa vigilare abbastanza, specie dopo avere tagliato il nastro per l’inaugurazione di lavori, a cui non fa seguito una manutenzione ordinaria. Serve una vigilanza civica attenta: i cittadini devono continuare a esercitare pressione, chiedere aggiornamenti, controllare i cantieri.Gli strumenti ci sono: siti web istituzionali, accesso agli atti, comunicazioni pubbliche. E i media locali dovranno fare la loro parte, abbandonando la cronaca episodica per seguire il progetto passo dopo passo. La Mosella non è solo una strada: è un test di credibilità amministrativa. E Agrigento non può permettersi altri fallimenti.


