Lo schema è sempre quello, il terreno di “scontro” pure: gli asacom negati o ridotti, assegnati ai bambini fragili nelle ore scolastiche. Come accaduto nei mesi scorsi il Comune è pronto a fare la “guerra” in Tribunale per difendersi dai ricorsi presentati da genitori di bambini che – a loro dire – non hanno avuto il trattamento di assistenza dovuto, durante le ore di lezione. Al momento sull’albo pretorio del Comune si contano 9 di questi “conflitti” che il Comune di prepara a vivere, affidandosi al giudizio del Tribunale. Un giudizio che quasi sempre da ragione ai genitori, con il Comune condannato a risarcire. Risarcimenti che poi diventano debiti fuori bilancio da caricare sulle successive annualità. In sostanza i genitori ritengono che si stia perpetrando una condotta discriminatoria, in quanto per consentire al minore l’esercizio pieno del proprio diritto allo studio è necessaria la presenza di un assistente alla comunicazione per complessive ore settimanali 15 così come previsto dal PEI. L’attrice chiede, pertanto, la cessazione immediata del comportamento discriminatorio nei confronti del figlio minore, ciò mediante l’immediata assegnazione di un assistente alla autonomia e alla comunicazione per 15 ore settimanali per l’anno scolastico in corso invece che le attuali 12 ore assegnate dal Comune di Agrigento. Stesse dinamiche contestate da decine e decine di genitori nei mesi scorsi, ma che evidentemente nulla hanno insegnato al Comune. Non resta che attendere le decisioni del Tribunale su questi ultimi 9 ricorsi anche se il finale sembra essere già scritto. Si auspica che in futuro il Comune sappia gestire meglio questo delicatissimo settore, privilegiando le esigenze dei bambini fragili e delle loro famiglie, invece di dedicarsi ad altri settori socialmente meno importanti. Perdendo anche un sacco di soldi pubblici, a seguito delle sentenze emesse dal Tribunale. 

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