Il regolamento per il funzionamento del mercato coperto di Ballarò è da tempo iscritto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Palermo.
Tuttavia, il mancato rilascio delle autorizzazioni necessarie agli operatori impedisce l’avvio dell’attività e la piena fruizione della struttura da parte della cittadinanza.
In una lettera inviata al sindaco di Palermo Roberto Lagalla, al presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo e al presidente della sesta Commissione Attività produttive Ottavio Zacco, il presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice illustra le sue ragioni.
“Secondo la nostra valutazione – spiega – il blocco delle autorizzazioni per il commercio su aree pubbliche costituisce un errore giuridico e politico, con conseguenze concrete per l’amministrazione e per la città”.
“Se rispondono al vero le dichiarazioni rese da diversi consiglieri della prima Circoscrizione – osserva – pubblicate in un comunicato dell’ufficio stampa del Comune in data 24 settembre 2025, secondo cui il mancato avvio del mercato coperto entro febbraio 2026 comporterebbe la restituzione dei finanziamenti ricevuti, la situazione richiede un’immediata assunzione di responsabilità per evitare un grave danno economico per la città”.
“In questo quadro – continua Giovanni Felice – la prospettiva di riqualificare il mercato coperto come ‘mercato all’ingrosso’ rappresenta una soluzione elusiva e incoerente con le attività che vi si svolgeranno: tale impostazione rischia di produrre incertezza giuridica e di compromettere l’efficacia e la trasparenza dell’azione amministrativa, attribuendo una destinazione che non corrisponde alla realtà commerciale prevista”.
LA SOLUZIONE INDICATA DA CONFIMPRESE
Quale strategia, allora?
“Riteniamo invece che la strada maestra – afferma Giovanni Felice – debba essere la piena applicazione della normativa vigente: il Comune di Palermo ha la competenza per rilasciare le autorizzazioni al commercio su aree pubbliche anche in assenza del parere della Conferenza Stato-Regioni, applicando il quadro normativo nazionale e regionale attualmente in vigore, ed è per questo motivo che la soluzione più lineare, legittima e trasparente resta il rilascio immediato delle autorizzazioni definitive agli operatori del mercato coperto”.
“Qualora l’Amministrazione ritenesse di dover comunque attendere il parere in sede nazionale – precisa – proponiamo una soluzione transitoria, già prevista dagli strumenti regolamentari comunali: l’applicazione delle norme sulle autorizzazioni temporanee per fiere-mercato e manifestazioni su aree pubbliche”.
Secondo il presidente dell’organizzazione datoriale, tale soluzione consentirebbe di avviare regolarmente il mercato, garantire la continuità delle attività commerciali e soprattutto preservare il finanziamento, nell’attesa di completare l’iter autorizzatorio definitivo.
“In questo modello – continua il numero uno di Confimprese Palermo – il Comune mantiene integralmente la competenza autorizzatoria e la gestione organizzativa, come già avviene per fiere e mostre temporanee, può essere affidata tramite procedura pubblica a un soggetto individuato dall’Amministrazione”.
“È importante chiarire – aggiunge – che la nostra proposta non è finalizzata in alcun modo a ottenere la gestione della struttura: l’associazione che rappresento offre la propria collaborazione esclusivamente per spirito di responsabilità e solo qualora l’Amministrazione lo ritenga necessario e qualora non vi fossero altri soggetti disponibili”.
Per Confimprese, dunque, la priorità resta l’apertura del mercato, nel rispetto delle regole e degli obiettivi originari del progetto.
“Palermo non può permettersi di perdere investimenti pubblici – conclude Giovanni Felice – né può mettere in moto una struttura strategica attraverso soluzioni interpretative non coerenti con le finalità del progetto: l’avvio del mercato coperto deve avvenire nel rispetto della legalità, della trasparenza e della destinazione reale dell’opera”.

