Che città fantastica Agrigento. Così felice di quello che è, così orgogliosa di essere ai primi posti delle classifiche sul benessere e la vivibilità italiana, da porsi nelle condizioni di essere luogo di premi. All’ombra dei Templi si premia chiunque, soprattutto se amico o amico dell’amico, si chiedono (e ottengono) soldi alla Regione o al Comune per organizzarsi il “proprio premio” personale, con il quale continuare a intrattenere “rapporti cordiali” con il potente di turno. Una usanza da anni ormai così radicata da sembrare ormai istituzionale, con tanto di prefetti, questori e vertici delle forze dell’ordine in prima fila, perfino nelle vesti di coloro i quali tali premi li consegnano. Tutto molto bello, diceva l’indimenticabile Bruno Pizzul nel corso delle sue telecronache, ma ad Agrigento di molto bello c’è davvero assai poco quando si pensa a questa pioggia di eventi “mondani”. Mentre la città vive una delle stagioni peggiori dal punto di vista economico e dei servizi, perfino nell’anno che avrebbe dovuto essere quello della svolta grazie alla Capitale italiana della cultura, “loro” continuano ad autoincensarsi. Invece di rifare i marciapiedi lungo le strade attigue ai Templi, invece di tappare le buche stradali, invece di creare posti di lavoro senza clientela, gli amministratori cosa fanno? Sganciano quattrini pubblici per finanziare il premio dell’amico di turno. Quindi tarallucci a raffica e fiumi di vino, tutti felici e contenti a scambiarsi effusioni che offendono la gente comune, quella che non viene mai premiata, anche solo con l’acqua un giorno sì un giorno a no a casa. L’importante è organizzare eventi autoreferenziali, dove una targa, una statuetta per gli amici o per coloro i quali generano “like” non si negano. Del resto, avere il Prefetto o il questore di turno, seduto al proprio fianco fa “punteggio” e fa sentire autorizzati a continuare a scavare sul fondo del barile della Regione, del Comune o di qualche altro ente pubblico. Ci si chiede perchè la Regione o il Comune debbano finanziare premi “personali”. Se uno organizza un premio perchè non attinge alle proprie finanze o cerca sponsor, invece di chiedere e ottenere soldi pubblici? Meno premi, più riparazioni delle strade dovrebbe essere una equazione facile da risolvere per i governanti siciliani e, in questo caso, agrigentini. Invece no, i premi prima di tutto nella città dove tutto va bene, tutto funziona e si può fare sempre festa. 

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