Dopo 4 anni è stata riparata la ringhiera della scalinata che collega l’altipiano Lanterna al centro storico di Porto Empedocle. Non ci ha pensato però il Comune. Ci ha pensato il commerciante di ceramiche di Caltagirone Salvatore Marullo, giovane assai social che da mesi denuncia le tante cose che non funzionano in una città dall’enorme potenziale, ma inespresso. La ringhiera è quella crollata con l’intera scalinata durante un’ondata di maltempo avvenute pochi giorni dopo le elezioni dell’attuale amministrazione comunale, nel 2021. Da allora la scalinata è rimasta nello stato in cui è crollata, compresa la parte di ringhiera azzurra nel frattempo sommersa dalle erbacce e dalla spazzatura. Nei giorni scorsi Marullo aveva “avvisato” il Comune che se non avesse provveduto a riparare col proprio personale, avrebbe agito da solo. Il “buco” lasciato dalla ringhiera crollata rappresentava un grande pericolo soprattutto per coloro i quali sporgendosi avrebbero potuto letteralmente volare lungo la scarpata.

La chiamano “cittadinanza attiva”, è la sconfitta di chi governa le nostre città
In particolare i bambini. Visto che dal Comune non è intervenuto nessuno, Marullo dapprima ha recuperato la ringhiera, avvisando per la seconda volta il Comune che se non avesse provveduto a saldarla, ci avrebbe pensato da solo. Detto, fatto. Questa mattina, nonostante fosse domenica, il giovane si è “armato” di fiamma ossidrica e ha fissato la parte mancante della ringhiera, togliendo il pericolo. Dicono si chiami “cittadinanza attiva”, ma in realtà si tratta della sconfitta delle istituzioni che dovrebbero amministrare il territorio. Il Comune di Porto Empedocle è dotato di una squadra di operai che si fa in 4 per cercare di gestire le tante emergenze del territorio. Maestranze che è comunque incredibile come in questi 4 anni (!) non siano mai state “comandate” di andare a saldare quantomeno la ringhiera, in attesa di ottenere i fondi necessari a recuperare l’intera scalinata. L’esempio di Marullo a Porto Empedocle non troverà certamente proseliti, rappresentando una mosca bianca in un contesto sociale in totale assuefazione al degrado.

