L’EX SINDACO OGGI CONSIGLIERE COMUNALE AGGREDISCE DUE GIORNALISTI REI DI AVER FATTO IL LORO DOVERE
A Lampedusa durante la mattina del 16 maggio 2024 é stata presa a calci la democrazia e la libertà di informazione. Ebbene sì, purtroppo è vero; questa data probabilmente sarà ricordata per un bel po a Lampedusa ma anche a Linosa come una data importante dove un eletto dal popolo, un consigliere comunale già sindaco delle Pelagie ha deciso di dimenticare le regole fondamentali della democrazia e del pluralismo quasi come se non fosse addirittura rappresentante del locale PD ma appartenesse invece alle brigate nere fasciste mussoliniane.
Eh si, perché il consigliere comunale in questione, ha espressamente detto pubblicamente che avrebbe preferito che non ci fosse nessuno a registrare la pubblica seduta consiliare astenendosi, tra le altre cose, nella votazione prevista dal regolamento comunale che non consente se non approvando e votando di volta in volta, la presenza di telecamere in aula. È chiaro e sarebbe auspicabile che il regolamento in questione andrebbe aggiornato ai nostri giorni vista anche la sicura modernità e auspicabile disponibilità degli attuali amministratori. Alla votazione quindi tutti gli altri consiglieri hanno votato a favore e quindi, Lampedusa in 2 minuti ha potuto accendere le telecamere andando subito in diretta e dando così la possibilità di potere seguire il consiglio comunale da casa anche a chi era impedito. Ma questo particolare e questa scelta ovviamente volontaria del piddino Martello non è che l’inizio di una mattinata estremamente tesa e piena di colpi di scena. Viene spontaneo chiedersi: ma Martello avrebbe preferito un consiglio comunale a porte chiuse? All’ordine del giorno del consiglio comunale un solo punto, l’immissione del quinto assessore in giunta (attualmente sono solo 4). Votato il punto, l’intrepido consigliere capo dell’opposizione e già sindaco Salvatore detto Totò Martello, grazie alla bontà del presidente del consiglio Giacomo Mercurio, prende la parola (il vice sindaco e un consigliere di maggioranza a quel punto sono usciti dall’aula non intendendo sentire le cose che aveva da dire Martello) ed elenca e mostra ai consiglieri comunali e al sindaco una serie di documenti che trattavano e riguardavano progetti e finanziamenti pubblici relativi a punti di attracco di Linosa e altri lavori pubblici su Lampedusa. Il tutto per sei/sette milioni di euro circa. Dopo le sue asserzioni, il consiglio comunale viene dichiarato chiuso. A quel punto, il collega Tony Colapinto di Lampedusa in 2 minuti si avvicina ai consiglieri comunali per intervistare proprio il consigliere Martello. Corre l’obbligo per coloro i quali non conoscono i fatti precedenti chiarire che Totò Martello da settimane, dichiarava proprio ai microfoni di Lampedusa in 2 minuti, che il sindaco Filippo Mannino aveva perso un mega “finanziamento esecutivo” di 36 milioni di euro, per la costruzione di un porto a Linosa ed è proprio qui, su questo preciso punto che è cascato il cosiddetto e molto conosciuto da tutti, asino. Davanti a una affermazione così grave e per giunta reiterata da Martello sempre ai microfoni di Lampedusa in 2 minuti, c’era l’esigenza di fare luce e capire come potesse essere possibile perdere un finanziamento esecutivo così imponente e senza che nessuno ne parlasse se non Martello e ne sapesse nulla. Solo dopo qualche giorno dalla affermazione di Martello, Lampedusa in 2 minuti è venuta in possesso di una corposa quanto chiarificatrice documentazione afferente l’effettiva esistenza di un progetto per la costruzione di un porto a Linosa ma si trattava di un progetto vecchio di 30 anni, non più presentabile in quanto non idoneo per buona parte degli elaborati allegati che anche a volerlo presentare oggi quel progetto, le prescrizioni (14 per la precisione) previste dal ministero e i soli studi pre progettuali sarebbero stati così costosi da dovere obbligatoriamente stravolgere il progetto stesso. Stando ai fatti, non corrispondevano quindi al vero le dichiarazioni rese da Martello e quel vecchio progetto del porto di Linosa era stato chiuso in qualche armadio e chissà in quale immobile di Lampedusa, dal momento che nessuno al comune é riuscito ancora a trovarlo. Altra informazione importante rilevata da Lampedusa in 2 minuti è che l’ultima data riportata su questi documenti risale all’anno 2021. Quando ad essere sindaco a Lampedusa era Totò Martello e non Filippo Mannino. Ma non finisce qui perché anche lo stesso sindaco Mannino, dopo la denuncia del finanziamento perso proferita da Martello durante le dirette di Lampedusa in 2 minuti ha voluto chiarire davanti ai microfoni che non esisteva in comune un progetto per la costruzione di un porto a Linosa. Lampedusa in due minuti a quel punto, davanti a documenti inoppugnabili e soprattutto ufficiali e davanti a una chiara affermazione del sindaco, non ha potuto esimersi dal riferire ai propri follower di quanto si era venuto a conoscenza mettendoci anche un po di sana e goliardica ironia davanti a fatti che sanno quasi di grottesco. Ecco, questi i fatti salienti che hanno evidentemente dato non poco fastidio al già sindaco Martello. A seguito di tutto ciò, Martello probabilmente innervosito dalla vicenda che di fatto lo ha visto scoperto con un grande asino caduto dal cielo e già pure cascato (lo abbiamo scritto prima), davanti al collega Tony Colapinto che ha tentato di intervistarlo a fine consiglio comunale, ha messo in atto un comportamento a dir poco raccapricciante. Ha prima inveito dicendo “io con voi non ci parlo” e fin qui, potrebbe quasi essere pure normale ma è arrivato poi a urlare come un ossesso e dicendo finanche che Tony Colapinto ed Elio Desiderio farebbero informazione di parte e contro l’opposizione. Solo la presenza dei carabinieri e il loro pronto intervento ha fatto si che al collega Colapinto non capitasse qualcosa di brutto. I carabinieri hanno allontanato diverse volte da Colapinto un Martello urlante che dava in escandescenze. Il fine consiglio comunale del 16 maggio quindi, stava diventando una sorta di scontro dove un consigliere comunale probabilmente si sarebbe battuto volentieri con un giornalista. Non è chiaro a questo punto quale sarebbe dovuto essere il comportamento di Lampedusa in 2 minuti secondo Martello; forse si sarebbe dovuto tacere la verità? Sarebbe stato forse più giusto lasciare i Linosani ma anche i Lampedusani convinti che il sindaco Mannino aveva perso 36 milioni di euro per costruire un porto a Linosa? Non lo si capisce e non è dato saperlo. Le cose gravi che hanno portato allo scontro il 16 maggio 2024 quindi sono essenzialmente due la prima è la denuncia del finanziamento perso fatta da Martello che non risulta essere vero e la seconda, l’attacco frontale a giornalisti che hanno avuto una sola colpa, hanno giustamente cercato e trovato documenti e quindi dati oggettivi, su una questione di vitale importanza per le Pelagie. Lampedusa è anche questo purtroppo e per chi non conosce certe dinamiche non potrà comprendere appieno fino a dove alle volte si arriva grazie a diversi fattori, alla enorme distanza che intercorre tra le Pelagie e il resto della Sicilia e al fatto che fino a quando nessuno faceva informazione sul territorio, in pochi riuscivano a comprendere veramente quello che accadeva, neanche la maggior parte degli stessi isolani. Ben vengano quindi i social, le dirette e tutto quello che esiste per riuscire a veicolare informazioni. Rimane un solo grande rammarico, quello di avere preso atto che il 16 maggio 2024 un consigliere comunale di minoranza (il capo per la precisione) responsabile del locale PD abbia preferito utilizzare metodi da squadrista mussoliniano, rinnegando di fatto la storia del suo partito, i valori di un partito che ha alle spalle decenni di lotte per le libertà degli italiani.


