Se perfino il parcheggio nella piazza centrale di Agrigento, ai piedi della Prefettura (!), della Questura (!), dirimpetto al comando provinciale dei carabinieri, versa nelle condizioni indecenti che raccontano le foto a corredo di questo articolo, vuol dire che in questa disgraziata città qualcosa non funziona. I vertici delle istituzioni o segnalano lo scempio e non vengono ascoltati dal Comune o anche loro sono “distratti”. Non si scappa, delle due una. C’è da ritenere sia più credibile la prima ipotesi e non c’è comunque da essere contenti. Non ci sono altre spiegazioni, per giustificare le condizioni pietose e pericolose dell’area tra le più in vista e frequentate della città, dove il Comune (!) si dimostra come quasi sempre incapace di gestire il proprio patrimonio. Sampietrini saltati da anni, crateri sparsi, perfino lo stallo destinato ai diversamente abili è impraticabile anche dai normodotati. Uno scandalo tenuto conto che da questo luogo passano tutti i giorni il prefetto, i suoi collaboratori, il questore, i suoi collaboratori, i carabinieri e tutti coloro i quali lavorano perfino al Genio Civile (!) che, teoricamente, di queste cose dovrebbe occuparsi. Da quando è nato Report Sicilia segnala-denuncia questa indecente vicenda, che lascia parecchio amaro in bocca alla luce della presenza proprio dei simboli dello Stato a ridosso di questo scempio. I vari prefetti che si sono succeduti negli ultimi anni c’è da ritenere che abbiano sollecitato il sindaco di turno a sistemare la zona, rendendola sicura e vivibile.

Una situazione che necessita di un intervento forte …

 Un auspicio, niente più. Le persone che hanno subito storte, che sono cadute, gli automobilisti che hanno subito danni alle proprie auto, i disabili che non hanno potuto fruire di uno dei pochi stalli a loro destinati per la sosta dei propri mezzi di locomozione si interrogano su questa totale assenza di attenzione, da parte di chi viene profumatamente pagato per fornire servizi alla popolazione. Servizi minimi, tra l’altro, come tenere in condizioni decorose la piazza centrale della città, a due passi dal portone del palazzo del Governo e della Questura. La speranza è che dopo questo articolo, il prefetto e il questore in carica in questo momento – entrambi grandi professionisti e persone di alto spessore morale – sappiano lanciare un segnale forte, rispetto a quanto non hanno fatto quelli prima di loro. Come? Tenuto conto che la prefettura e la questura non hanno operai alle dirette dipendenze, i vertici di tali istituzioni potrebbero alzare la cornetta del telefono e fare schiodare dal torpore l’ufficio tecnico del Comune o del Libero Consorzio, intimando l’immediata predisposizione di un intervento di messa in sicurezza dell’area. Potrebbero averlo già fatto? Se lo avessero fatto e nessuno li ha ascoltati, questo sarebbe anche peggio.

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