Un evento di confronto, testimonianza e impegno civile dedicato al contrasto della violenza contro le donne e alla promozione di una nuova cultura del rispetto.
“Ti amo da morire. Prevenire è meglio che curare” è il titolo dell’iniziativa che si terrà giovedì 27 novembre alle 19:30 al Casale dell’Arte, in via Plaja 200 a Catania.
Organizzato con il contributo di ERIS ETS, del Primo Municipio di Catania, di realtà associative e del mondo educativo e culturale del territorio come “Fuori di testa”, l’incontro nasce per favorire consapevolezza, dialogo e cambiamento culturale, attraverso esperienze e contributi di professionisti e rappresentanti del mondo sociale e istituzionale, impegnati ogni giorno nella tutela e nel sostegno delle vittime di violenza.
La serata, aperta alla cittadinanza, rappresenta un’occasione concreta per contribuire alla costruzione di una società libera da ogni forma di violenza, nella convinzione che la prevenzione sia l’unico modo per tutelare e salvare vite.

OSPITI E INTERVENTI
Dopo i saluti di Gabriela Scibilia, presidente dell’associazione “Fuori di testa”, interverranno il presidente e direttore di ERIS ETS Antonio Oliveri, Marisa Scavo, già procuratrice del pool sui reati contro le fasce deboli e il presidente del I Municipio Francesco Bassini, la rappresentante della Società Cooperativa Sociale “Integra” Claudia Nolis e Roberta Lentini dell’associazione onlus “Airone”, Vera Squatrito, presidente dell’associazione “Io sono Giordana”, il critico e docente di storia dell’arte Paolo Giansiracusa, lo psicologo e formatore Vincenzo Di Natale, Emanuela Avola presidente del “Movimento Donna” e Liliana Nigro, direttore artistico e docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Catania.
A moderare i lavori sarà il giornalista Daniele Lo Porto.
L’incontro sarà preceduto dai saluti istituzionali di Sebastiano Anastasi, presidente del Consiglio comunale, di Viviana Lombardo, assessore comunale alle Pari opportunità e di Serena Spoto, assessore comunale ai Servizi sociali e alla Famiglia.
Seguirà un momento performativo con la testimonianza interpretata da una giovane attrice e la lettura di una poesia, per dare voce, attraverso il linguaggio artistico, alla complessità emotiva delle donne che vivono situazioni di violenza.
A chiudere l’incontro, una performance di danza curata da Mirko Stefio, direttore dell’Accademia di Danza Fuego Latino, che restituirà al pubblico la forza del corpo come mezzo di denuncia e rinascita.

