E’ di un paio di giorni fa la notizia della Regione che ha avviato il provvedimento di revoca della gestione della spiaggia di Mondello alla Italo Belga. Tra le prese di posizione dell’ovviamente soddisfatto deputato regionale Ismaele La Vardera (che ha sollevato il caso, tanto da essere messo sotto scorta dal ministero dell’Interno) e dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente Giusi Savarino (che evidenzia l’operato della Regione …) a scendere pesantemente in campo con tanto di nota stampa diffusa anche a mezzo social è proprio la società Mondello Italo Belga. Pubblichiamo il testo integrale della nota: “Prendiamo atto, con profonda incredulità, dell’avvio del procedimento di decadenza da parte degli Uffici della Regione, fondato sulle conclusioni cui giunge la relazione della Commissione regionale antimafia. Alle attività economiche, quali che siano, interessa il diritto, non la suggestione. Francamente – si legge nella nota – non comprendiamo più a quale istituzione un’impresa debba fare riferimento per conoscere il proprio status ai fini della certificazione antimafia, se – come la stessa relazione riporta testualmente – “questa Commissione non può esimersi dall’esprimere stupore per la comunicazione antimafia del Ministero dell’Interno del 24 gennaio 2024 che non ravvisa a carico della Società Mondello Immobiliare Italo Belga SA […] la sussistenza di cause di decadenza, di sospensione o di divieto…”. L’appiattimento sulle risultanze, che riteniamo sbilanciate e per molti aspetti fuorvianti, sembra voler trasformare in “anomalia” contraria alle norme prassi operative che l’Ente concedente ha adottato e avallato per anni. Se questa impostazione venisse assunta come regola generale, potrebbe condurre alla messa in discussione indiscriminata delle concessioni demaniali marittime in Sicilia, incluse quelle già affidate ai Comuni”.
“E’ in atto una campagna di delegettimazione”
E ancora: “È destituita di fondamento, in particolare, l’affermazione secondo cui la Società Mondello esternalizzerebbe ad altra società la maggior parte delle attività relative al bene in concessione: molte attività sono svolte su aree di diretta proprietà e non in concessione e la somma spesa annualmente per tali attività incide per circa l’8% sul totale dei costi sostenuti nel ciclo economico aziendale. Siamo nel pieno di una campagna di delegittimazione che si consuma sulla pelle delle circa 250 famiglie impegnate nelle attività che gravitano attorno alla spiaggia di Mondello. Presentare questa vicenda come un’operazione di “liberazione” della spiaggia, in concomitanza con l’avvio ormai prossimo delle procedure di gara previste per legge entro il 2027, significa usare un tema delicatissimo per fini meramente propagandistici”. L’intervento pubblicato anche attraverso i social continua così: “Ogni qualvolta sono emersi elementi critici su singole posizioni, abbiamo interrotto i rapporti interessati e rafforzato i controlli interni, a dimostrazione che agiamo al di fuori di qualunque condizionamento esterno. Se, nonostante ciò, si dovesse procedere alla revoca della concessione sulla base di presupposti che riteniamo errati o incompleti, la Società contesterà tali provvedimenti in tutte le sedi competenti, agendo con fermezza per il ristoro integrale dei danni arrecati alla Mondello Immobiliare Italo Belga, ai suoi lavoratori e al territorio”. Il finale:Non intendiamo spostare il confronto sui giornali, ma non resteremo in silenzio di fronte a rappresentazioni che riteniamo ingiuste: nel rispetto delle istituzioni presenteremo le nostre osservazioni e controdeduzioni nelle sedi competenti, riservandoci ogni opportuna iniziativa a tutela della Società e confidando di poter ristabilire una lettura corretta dei fatti”. Il caso dunque è destinato a rimanere apertissimo, dopo anni in cui nessuno aveva sollevato perplessità sulla gestione del lido tra i più belli del mondo.

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