C’era, anzi, c’erano una volta le forze dell’ordine che pensavano solo ad arrestare i delinquenti e al massimo, andavano nelle scuole per educare i ragazzi a non drogarsi. Tempi ormai andati.
Con il passare degli anni ad Agrigento si sta assistendo ad un fenomeno curioso, con i vertici di polizia, carabinieri, guardia di finanza e altri, impegnatissimi a partecipare a premiazioni, inaugurazioni, intitolazioni di ogni cosa e, perfino a organizzare loro stessi eventi affiancando le istituzioni. Va bene essere “vicini alla gente”, va bene essere gentili con l’amministratore che ti invita, ma ci si trova al cospetto di un fenomeno in notevole espansione.
Negli ultimi anni ad Agrigento e provincia, da parte delle forze dell’ordine, sono state più frequenti le “convocazioni” di conferenze stampa per inaugurazioni, manifestazioni di vario genere, rispetto a quelle che si organizzavano anni addietro per arresti, anche di poche persone.
Da quanto tempo polizia, carabinieri e guardia di finanza non organizzano incontri con i mass media locali per comunicare retate o operazioni di interesse pubblico? I “sopravvissuti” che fanno cronaca nera da queste parti avranno la risposta a portata di computer, andando a spulciare nelle proprie statistiche. I numeri sono impietosi.
I giornalisti si “convocano” (termine terribile) perfino per i pensionamenti di questo o quel funzionario. I vertici delle forze dell’ordine si vedono più nei teatri, nei musei per happening ai quali pare sia obbligatorio esserci.
Non resta che attendere dunque fiduciosi le prossime conferenze stampa di polizia, carabinieri, guardia di finanza per arresti e operazioni a tutela dell’ordine pubblico e meno eventi “mondani”. Del resto, il lavoro investigativo e su strada degli agenti e dei militari meriterebbe ampia e maggiore visibilità.
E ad Agrigento questo diventa oggi ancora più evidente: si guarda più all’apparenza che alla sostanza.
Le forze dell’ordine, travolte dalla corsa alle presenze istituzionali, alle foto, alle inaugurazioni, sembrano finire — loro malgrado — dentro un meccanismo che premia la vetrina più che il risultato.
Il problema non è certo l’operatività degli agenti, che continuano a lavorare tra mille difficoltà. Il problema è l’immagine che arriva ai cittadini: una città dove si celebra tanto e si comunica poco, dove le passerelle superano le operazioni, dove la forma prevale sulla sostanza.
E il risultato, purtroppo, è davanti agli occhi di tutti.


