La crisi idrica che attanaglia Agrigento non è passata inosservata ai turisti internazionali. Maryse Deland, una turista americana, ha scritto a una struttura ricettiva agrigentina esprimendo preoccupazione riguardo alla disponibilità di acqua durante il suo soggiorno previsto per settembre 2024. La preoccupazione nasce da notizie recenti che evidenziano il grave problema idrico della città, e la Deland si chiede se la situazione sarà risolta entro la data del suo arrivo.

Non è l’unica. Molte altre richieste di informazioni e cancellazioni stanno fioccando nelle strutture ricettive della zona, evidenziando un crescente timore tra i viaggiatori. La crisi idrica di Agrigento è ormai ben nota dopo la presa di posizione del Sindaco che Minacciò nei primi giorni di aprile di “consegnare il titolo di città italiana della cultura al governo nazionale se non si fosse risolto il problema” a livello globale, e la percezione di una gestione inefficace da parte delle autorità locali non fa che aggravare la situazione.

Nonostante sia stato dichiarato lo stato di calamità per la carenza idrica, il comune sembra non aver intrapreso azioni concrete per affrontare il problema. Questo nonostante la disponibilità di fondi per la ricerca di nuove fonti d’acqua e l’installazione di dissalatori, sia mobili che fissi. La mancanza di interventi efficaci rischia non solo di compromettere la stagione turistica, ma anche di mettere a dura prova la fiducia dei turisti nei confronti della capacità gestionale delle autorità locali.

Le strutture ricettive, da parte loro, si trovano in una situazione di grande difficoltà, dovendo fronteggiare l’ansia dei clienti e l’incertezza sul futuro. La richiesta di Maryse Deland è solo una delle tante, ma rappresenta chiaramente la crescente preoccupazione di chi ha già prenotato o sta pensando di visitare Agrigento nei prossimi mesi.

È cruciale che il comune di Agrigento agisca prontamente per risolvere la crisi idrica, adottando misure concrete e tempestive per garantire una fornitura adeguata d’acqua. Solo così sarà possibile rassicurare i turisti e preservare l’attrattività della città come meta turistica.

L’inerzia potrebbe avere conseguenze devastanti non solo per il settore turistico, ma anche per l’intera comunità locale, che rischia di vedere compromessa una delle sue principali fonti di reddito e sviluppo.

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