Gli 8 deputati regionali della provincia di Agrigento, con l’approvazione della manovra finanziaria regionale che ha stanziato 160 milioni di euro, avrebbero avuto l’opportunità storica di risolvere la cronica carenza idrica della provincia. Con circa 6 milioni di euro destinati alla provincia di Agrigento, sarebbe stato possibile acquistare due dissalatori prefabbricati, dal costo di circa 3 milioni di euro ciascuno, risolvendo così un problema che da anni affligge il territorio.

Invece, i finanziamenti sono stati destinati a vari progetti e manifestazioni culturali, come evidenziato dalle note stampa e dalle pubblicazioni sui social dei sindaci locali. Ad esempio, il comune di Campobello di Licata ha ricevuto circa 1.400.000€ per vari progetti, mentre altri fondi sono stati destinati a spettacoli ed eventi culturali.

Giuseppe Di Rosa, coordinatore regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali del Codacons e fondatore dell’Osservatorio Agrigentino degli Utenti del Servizio Idrico Integrato, ha espresso il suo disappunto, sottolineando come l’acquisto di dissalatori prefabbricati avrebbe potuto rappresentare una soluzione concreta e immediata alla crisi idrica. La richiesta poteva e doveva anche partire dai sindaci che compongono l’ATI di Agrigento, specie da quelli direttamente interessati, come il sindaco di Agrigento.

Di Rosa lancia un appello affinché si rivedano le priorità e si consideri seriamente l’adozione di misure efficaci per risolvere una crisi che sta devastando l’economia locale e mettendo in ginocchio molti imprenditori.

**OSSERVATORIO AGRIGENTINO DIRITTI DEGLI UTENTI DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO**

**IL Responsabile Regionale Dipartimento Trasparenza Enti Locali**

**Giuseppe DI ROSA**

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