Abbiamo appreso, con soddisfazione, che, con il voto favorevole di 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐝𝐞𝐩𝐮𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐠𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐭𝐨, di maggioranza e di opposizione, e che ringraziamo, sono state destinate somme consistenti per il ripristino e recupero di tutte le scuole di Campobello, attualmente dichiarate inagibili.
Si tratta di una decisione importante, e si tratta di somme che sarà necessario gestire con attenzione e, soprattutto, in tempi brevi.

𝐈 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐞𝐬𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐠𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢, 𝐬𝐢 𝐦𝐮𝐨𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐚𝐢 𝟏𝟖 𝐦𝐞𝐬𝐢. Se siamo fortunati e non ci sono ricorsi, o imprevisti in corso d’opera, ne occorreranno comunque 𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐨 𝟏𝟐. Questo significa che l’anno scolastico che inizierà il prossimo settembre dovrà comunque essere svolto in condizioni di emergenza.

Il Sindaco ha pubblicato un appello in cui chiedeva la disponibilità dei privati cittadini che fossero in possesso di locali idonei ad essere utilizzati come struttura scolastica. Fermo restando che chiedere l’aiuto alla popolazione è sacrosanto, occorre dire che difficilmente si troveranno locali idonei a sufficienza, oltre al fatto che 𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐞𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐢, assorbirebbero parecchie risorse e 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢, dato che non possono essere coperti dalle somme stanziate dalla Regione, vincolate agli interventi strutturali.

La necessità per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di Campobello è di 45 aule, a cui bisogna aggiungere i locali per gli uffici di segreteria, presidenza, archivi, locali per il personale ATA e aule inclusive.
Da un incontro con il Sindaco è emerso che, al momento, si sono individuati circa 20 locali utilizzabili come aule, tra la parte della Scuola “Don Bosco” che potrà restare agibile e la disponibilità di alcune aule del Liceo “Saetta e Livatino”. 𝐍𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞.

Ammesso che si trovino altre aule, lo scenario che si profila è quello dei 𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐢. Ma non siamo più negli anni ’80 in cui erano la normalità, la scuola è molto diversa e la vita delle famiglie è molto cambiata. I doppi turni, oggi, 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞. Oltre a stravolgere la vita delle famiglie, renderebbero 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 𝐥𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐝𝐨𝐯𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐦𝐞𝐫𝐢𝐠𝐠𝐢𝐨. 𝐒𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐩𝐞𝐬𝐚𝐧𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐧 𝐞𝐭𝐚̀ 𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞.

Occorre quindi dare fondo ad ogni risorsa e valutare ogni spazio disponibile.
• 𝐒𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐥𝐞𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐯𝐚𝐥𝐞𝐧𝐭𝐞, chiuso dalla Commissaria e tutt’ora non aperto al pubblico. É già stato utilizzato come plesso scolastico, e se ne potrebbero ricavare sei aule;
• 𝐒𝐢 𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐯𝐢𝐠𝐢𝐥𝐢 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐢, 𝐨 𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐱 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐢𝐮𝐫𝐧𝐨. Si potrebbero spostare alcuni uffici comunali in queste sedi, come già in passato, e liberare locali in piazza XX settembre che, temporaneamente, sarebbero usati dagli uffici di segreteria, liberando, in tal modo, almeno altre due aule nel plesso “Don Bosco”. Siamo assolutamente certi che il personale della segreteria si mostrerà disponibile e non sarà indifferente ai gravi disagi delle famiglie campobellesi;
• 𝐒𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐨 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞. 𝐃𝐚𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐒𝐏 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐚 𝐆𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐱 𝐈𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐭𝐨 𝐓𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐧 𝐕𝐢𝐚 𝐕𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐕𝐞𝐧𝐞𝐭𝐨, se fosse possibile renderli agibili con interventi veloci si recupererebbero altri spazi. 𝐀𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐈𝐏𝐀𝐁 “𝐒𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐞𝐬𝐚” andrebbero valutati, se sono utilizzabili.
• Se non si dovesse, entro i prossimi giorni, individuare locali a sufficienza, 𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐚 𝐚𝐥 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫 𝐏𝐫𝐞𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐨𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐮𝐧 𝐭𝐚𝐯𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐞𝐜𝐧𝐢𝐜𝐨 in cui siano presenti il Genio Civile, la Protezione Civile regionale, l’Ufficio Scolastico provinciale, rappresentanze delle forze sociali e politiche e 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐟𝐚𝐛𝐛𝐫𝐢𝐜𝐚𝐭𝐞 𝐞 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐚𝐝𝐢𝐛𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐝 𝐚𝐮𝐥𝐞. Tali strutture si possono situare nei cortili delle scuole, o negli altri spazi di proprietà comunale, come il parcheggio di Via Giglia, oppure, con un piccolo intervento di pavimentazione, negli spazi, attualmente vuoti, tra la scuola elementare “Pascoli” e la scuola materna “Hemingway”.
• Ma soprattutto, sempre con il coinvolgimento della Prefettura, 𝐬𝐢 𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐢 𝐬𝐞 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐦𝐚𝐫𝐠𝐢𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐞. Tecnici competenti hanno riscontrato, in tali perizie, alcune criticità, che meritano di essere approfondite, e che spiegheremo dettagliatamente nei prossimi giorni.

Il problema non è dell’amministrazione, non è di maggioranza né dell’opposizione, 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞𝐦𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐨 𝐫𝐢𝐭𝐚𝐫𝐝𝐢, ed ognuno deve fare la propria parte. Noi facciamo la nostra opposizione, senza polemiche inutili, senza urla e cercando sempre di essere costruttivi nell’interesse della nostra città.

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