Dopo la manifestazione per l’acqua che ha visto oltre 4000 persone scendere in piazza e gridare “Vogliamo l’acqua”, e dopo l’incontro con un solo delegato riportato solo dal nostro giornale, Don Mario Sorce del Cartello sociale. Oggi  il comitato è stato ricevuto dal Prefetto di Agrigento, Filippo Romano per la consegna del documento delle richieste della cittadinanza.

ECCO LE RICHIESTE CONTENUTE NEL DOCUMENTO DEL COMITATO

1) Preservare con ogni mezzo la gestione pubblica dell’acqua, improntandola a diversi e migliori criteri di efficienza, trasparenza, legalità, equità, che AICA non ha garantito nel corso degli ultimi tre anni, con risultati talmente fallimentari da imporre urgenti e drastici correttivi, anche mediante commissariamento del Gestore e dell’Ente di Governo d’Ambito;

2) Affidare la cabina di regia al Genio Militare, per garantire il collegamento di pozzi e sorgenti alle reti idriche pubbliche, controllare e garantire l’avanzamento dei progetti finanziati per i quali sono già disponibili ingenti risorse, prevedendo altresì l’intervento urgente di dissalatori mobili, modulari o su nave che immettano la risorsa in rete a beneficio delle popolazioni in atto più sacrificate;

3) Assicurare assoluta trasparenza ed efficienza al servizio sostitutivo mediante autobotti, eliminando ogni ipotesi di favoritismo e garantendo priorità alle utenze deboli, quali i nuclei familiari più disagiati, gli anziani, i disabili;

4) Far rispettare la normativa che prevede un ambito idrico unico, che metta a sistema tutte le risorse disponibili e le distribuisca equamente, garantendo l’accesso all’acqua in egual misura e alla identica tariffa, prevedendo contestualmente la sospensione o la decadenza degli amministratori locali che strumentalmente si oppongano al rispetto di tali obblighi, nel pieno rispetto della normativa di settore;

5) Garantire li servizio di misura su tutte le utenze idriche, individuando ed eliminando ogni situazione di spreco o di abuso e, così, favorendo li risparmio della risorsa;

6) Individuare e correggere, con urgenza, ogni anomalia nel ruolo di Siciliacque S.p.A., soggetto privato a partecipazione pubblica, che in atto gestisce ingenti risorse idriche, nella misura in cui gli interessi della stessa non siano esattamente coincidenti con quelli della popolazione siciliana e agrigentina.

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