Agrigento – La drammatica vicenda della rete idrica cittadina si arricchisce di nuovi dettagli che aggravano il già pesante quadro gestionale. Oltre alla perdita del finanziamento di 49 milioni di euro, emergono dati che mettono in luce una storia di inefficienza e ritardi iniziata più di un decennio fa.

Il programma di intervento per la rete idrica era stato riconosciuto come ammissibile e prioritario già nel gennaio 2011, a causa delle evidenti criticità infrastrutturali. Tuttavia, nonostante il riconoscimento ufficiale della sua urgenza, il progetto è rimasto intrappolato in un vortice di revisioni, rialzi dei costi e ritardi burocratici che hanno portato alla situazione attuale.


L’evoluzione del costo del progetto

Fino al 31 dicembre 2018, il costo previsto per l’intervento sulla rete idrica ammontava a 31 milioni e 652 mila euro. Tuttavia, successivamente, attraverso una serie di revisioni effettuate da società private di progettazione e dal Dipartimento Acque dell’Assessorato regionale, la cifra è stata rivista al rialzo, arrivando a 44 milioni e 400 mila euro.
Questa revisione ha sollevato interrogativi sulla gestione delle risorse e sull’effettiva necessità di tali aumenti, considerando che il finanziamento avrebbe dovuto coprire un programma già dichiarato prioritario e ammissibile da anni.


Un programma riconosciuto, ma mai attuato

Dal gennaio 2011, l’intervento è stato inserito tra le priorità regionali, ma i continui rinvii hanno impedito che i lavori venissero avviati per tempo. Nonostante il finanziamento fosse previsto già nel 2019, il decreto è stato emesso solo nel Dicembre 2022, mentre la gara è stata aggiudicata a ottobre 2023, a pochi mesi dalla scadenza del finanziamento FESR fissata al 31 dicembre 2023.

Queste tempistiche hanno reso impossibile completare i lavori entro i termini, determinando così la perdita del finanziamento e lasciando Agrigento con la sua rete idrica fatiscente e i cittadini costretti a fronteggiare una crisi idrica cronica.


Le criticità di un sistema inefficiente

Questa vicenda non è solo una questione di numeri e fondi persi, ma rappresenta un fallimento sistemico nella gestione delle infrastrutture pubbliche. Tra i punti più critici:

  • Costi in aumento: La revisione del progetto da 31,6 milioni a 44,4 milioni solleva dubbi sull’effettiva trasparenza del processo.
  • Ritardi ingiustificabili: L’intervento è stato riconosciuto come prioritario nel 2011, ma l’attuazione è iniziata solo 12 anni dopo, quando era ormai troppo tardi.
  • Fondi sprecati: Dei 10 milioni di euro anticipati dalla Regione come prestito, 9,2 milioni risultano impegnati per spese non chiarite, senza che i lavori siano mai partiti.

Le domande di Report Sicilia

Alla luce di questa vicenda, Report Sicilia chiede:

  1. Perché un intervento dichiarato prioritario nel 2011 non è stato avviato nei tempi previsti?
  2. Qual è la ragione dell’aumento dei costi da 31,6 a 44,4 milioni di euro?
  3. Come sono stati spesi i 9,2 milioni di euro anticipati dalla Regione, senza che i lavori venissero mai avviati?
  4. Chi è responsabile di questo fallimento e quali provvedimenti verranno presi per evitare il ripetersi di simili episodi?

Agrigento merita di meglio

La perdita di un finanziamento di 49 milioni di euro rappresenta un colpo durissimo per la città, che da anni attende interventi fondamentali per modernizzare la sua rete idrica. Questa vicenda è un esempio lampante di come la cattiva gestione amministrativa e l’inefficienza burocratica possano ostacolare lo sviluppo di una comunità.

Ad Agrigento non manca nulla, manca solo una vera amministrazione che punti al rilancio della città e non alla tutela degli interessi di agglomerati di potere,” commenta Giuseppe Di Rosa, del Codacons.


Report Sicilia continuerà a chiedere trasparenza e a dare voce ai cittadini, affinché episodi simili non si ripetano e la città possa finalmente guardare al futuro con speranza.

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