PALAZZO TOMASI

Agrigento – Con la delibera di giunta n. 14 del 28 gennaio 2025, il Comune di Agrigento ha concesso in comodato d’uso gratuito il Palazzo Tomasi di via Piano Sanzo, 2, alla Fondazione di partecipazione “Agrigento 2025”, destinandolo a sede operativa per le attività legate al progetto di Agrigento Capitale della Cultura 2025.

Nulla da obiettare sul fine dell’iniziativa, ma c’è un problema: si tratta di un bene vincolato, dichiarato d’interesse storico-artistico ai sensi dell’art. 10, comma 1, del Codice dei Beni Culturali (D. Lgs. 42/2004). Questo significa che qualsiasi intervento sulla struttura – sia esso una ristrutturazione, un adeguamento impiantistico o una semplice modifica degli interni – deve essere preventivamente autorizzato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento.

L’ASP deve rilasciare l’autorizzazione sanitaria

Non solo. Oltre all’autorizzazione della Soprintendenza, per poter effettivamente utilizzare l’immobile come ufficio o sede operativa, sarà necessario anche il nulla osta da parte dell’ASP di Agrigento, che dovrà verificare il rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza.

Tutto ciò è scritto nero su bianco nelle norme vigenti, ma nella delibera comunale non si fa alcun riferimento specifico all’obbligo di ottenere queste autorizzazioni prima di iniziare le attività.

Una procedura corretta o una scorciatoia?

Il rischio è che il Comune di Agrigento abbia concesso l’uso del Palazzo Tomasi senza aver prima verificato se la Fondazione abbia la possibilità concreta di utilizzarlo, creando una situazione paradossale: la Fondazione potrebbe trovarsi a dover investire risorse in un immobile che, senza le dovute autorizzazioni, non potrebbe essere utilizzato.

Si tratta di un copione già visto troppe volte: decisioni amministrative prese con leggerezza, senza rispettare tutti i passaggi burocratici necessari e che finiscono per generare problemi e ritardi.

Chi si assumerà la responsabilità di eventuali irregolarità?

La città di Agrigento non può permettersi di compromettere il valore del proprio patrimonio storico per superficialità o fretta di avviare progetti che, per quanto ambiziosi, devono comunque rispettare la legge.

L’amministrazione comunale chiarisca subito: la Soprintendenza è stata coinvolta? È stata avviata la procedura per l’autorizzazione sanitaria? I cittadini meritano trasparenza, e soprattutto, che le regole vengano rispettate senza scorciatoie.

DELIBERA DI GIUNTA N. 14 DEL 28.01.2025

2 pensiero su “Palazzo Tomasi: l’amministrazione ricorda le regole o fa finta di niente?”
  1. Mhaaa…
    In ogni caso una delibera di Giunta e/o di Consiglio, e a seguire quella dirigenziale, non possono scavalcare le dovute norme di legge vigenti per quella materia…

  2. Vedo la foto dello storico edificio e mi chiedo : possibile sempre spazzatura ovunque? Qui non c’entra la politica, ma l’inciviltà degli abitanti. E non mi vengano a dire che è sempre colpa di qualcun altro. Una regione a statuto autonomo è più ricca delle altre, ma si comporta da terzo mondo.

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